Street Fighter 30th Anniversary Collection - recensione
Nella storia del videogame vi sono marchi diventati leggenda, saghe entrate irrimediabilmente nel cuore di tutti gli appassionati con giochi che ci hanno fatto urlare di gioia, litigare e sognare. Se pensiamo ai titoli che sono saliti sul tetto del mondo tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta, spesso ci troviamo nella buffa situazione di associarne mentalmente un adattamento cinematografico scadente. Uno strano corto circuito per cui quando si parla di saghe storiche come Street Fighter o Super Mario, pensiamo inevitabilmente a Street Fighter - Sfida Finale di Steven de Souza, con un Jean Claude Van Damme nei panni del colonnello William Guile, o a Super Mario Bros. riproposto in salsa cyberpunk con Bob Hoskins nei panni dell'idraulico italiano. Brividi trash che ci risalgono lungo la schiena.
Ma questo tipo di fenomeno era sintomo che qualcosa stava cambiando, che il videogame, giovane medium sbarazzino, stava uscendo fuori dalle sale giochi, iniziava a farsi conoscere attraverso altri mezzi di comunicazione. Non è un caso che col passare degli anni quei stessi film al limite del ridicolo siano diventati dei piccoli cult, amati dagli appassionati. Anche se il risultato era grottesco, quelle pellicole celebravano i nostri giochi preferiti e se ai più forse sarà rimasta l'interpretazione di Van Damme, per molti di noi Street Fighter è diventato qualcosa di speciale, una serie di titoli che incarnano alla perfezione il concetto di picchiaduro.
Quando nel 1991 Capcom distribuì Street Fighter II: The World Warrior la leggenda nasceva. Un titolo talmente rivoluzionario, seguito del primo Street Fighter del 1987, che la casa nipponica per diversi anni non fece che svilupparne solo degli aggiornamenti. Dal gameplay alla dimensione narrativa, ogni aspetto era curato, lo stile grafico e i personaggi carismatici erano infine la ciliegina sulla torta. Le evoluzioni successive, come la serie Alpha, sviluppata con uno stile di disegno manga, e il terzo capitolo in tutte le sue incarnazioni, non hanno mai convinto a pieno gli appassionati, ma rimangono comunque nella storia del marchio.
