E3 2018: Assassin's Creed Odyssey - prova
Quando nel 2007 uscì il primo Assassin's Creed, il mondo dei videogiochi venne scosso dalle sue fondamenta. La fervida mente di Patrice Desilets ideò infatti qualcosa che non si era mai visto e che fece immediatamente breccia nel cuore degli appassionati, proiettando definitivamente Ubisoft nell'Olimpo dei videogiochi, nel quale siede da tempo subito dietro Activision Blizzard ed Electronic Arts.
Undici anni sono pochi, a ben guardare: non tanto nella storia dell'umanità ma anche nelle nostre vite. Eppure non è sbagliato dire che da allora sono cambiate molte cose e anzi fa quasi specie pensare a tutto quello che è accaduto nell'universo di Assassin's Creed in così poco tempo. Il numero di capitoli regolari, di espansioni, di spin-off, di personaggi e di storie raccontate, potrebbe trovare posto in almeno il doppio del tempo, senza che nessuno trovi nulla da ridire.
Il che però mette in luce quello che è stato uno dei più importanti problemi della serie, ossia il suo sfruttamento intensivo, l'annualizzazione. Ecco perché quando Ubisoft ha annunciato un anno di pausa sabbatica, gli amanti dei videogiochi e sopratutto della serie hanno gioito. Se non pubblicamente, almeno intimamente.
