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Kingdom Come: Deliverance - From the Ashes DLC - recensione

A distanza di circa cinque mesi dalla release ufficiale di Kingdom Come: Deliverance, siamo tornati a scorrazzare per la Boemia del millequattrocento in occasione del rilascio del primo DLC intitolato From the Ashes. Niente duelli a fil di spada o epiche battaglie però, per questa espansione abbiamo appeso lama e corazza al chiodo e ci siamo dati al mestiere di balivo. Purtroppo l'idea proposta dagli sviluppatori ci è sembrata tutto fuorché sensata, scopriamo insieme perché.



L'unica missione relativa al DLC diventa disponibile a circa metà campagna, dopo aver liberato il villaggio di Pribyslavitz dai banditi che lo occupano. Lord Divish è convinto che il borgo ormai in rovina abbia delle potenzialità e decide di affidare a noi l'arduo compito di riportarlo all'antico splendore. Veniamo quindi investiti della carica di balivo e, supportati da Marius, il locatore che si occupa delle questioni logistiche e amministrative, ci lanciamo senza indugio in questa nuova avventura.



Chiamarla avventura però è davvero un complimento eccessivo, dato che di avventuroso (e divertente) c'è ben poco da fare. Prima di scendere nel dettaglio per spiegarvi la struttura di questo contenuto aggiuntivo è doveroso fare una premessa: la missione giocata in end game non ha alcun senso. Per costruire i vari edifici della cittadina è sufficiente riempire di groshen sonanti il baule dedicato, attività che, a gioco finito, è possibile portare a termine in circa un'ora. Forse la quest, se diluita all'interno della campagna principale, potrebbe avere un sapore più gustoso, ma rilasciare un contenuto del genere a cinque mesi dall'uscita del gioco, con la consapevolezza che la maggior parte dei giocatori che decidono di acquistarlo di certo lo affronteranno a gioco ormai concluso, è pura follia.

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12 luglio 2018 alle 11:10

Condiviso da Pippo Baudo.Piace a 1 persona