Octopath Traveler - recensione
I titoli di coda sono comparsi su schermo troppo presto. Tressa, la giovane mercante con cui abbiamo mosso i primi passi nel meraviglioso mondo di Octopath Traveler, ha finalmente portato a termine il suo lungo viaggio. In sua compagnia abbiamo scalato cime innevate e sudato sotto il sole del deserto, abbiamo visitato antichi borghi medievaleggianti ed esotiche città costiere, abbiamo stretto nuove amicizie e combattuto i nemici più temibili. Ora vogliono farci credere che l'avventura sia finita. Ma noi sappiamo che non è vero. Cari titoli di coda, non ingannate nessuno. Ci sono ancora sette personaggi che aspettano di giungere a destinazione.
Eppure, nonostante il nutrito cast di girovaghi e vagabondi, il titolo del gioco ci suggerisce che il viaggiatore è uno e uno solo. Anche chi l'inglese l'ha a malapena sgranocchiato fra i banchi di scuola può facilmente intuire che "traveler", senza una bella esse che sibili a fine parola, rimane un termine singolare. Chi è quindi questo fantomatico viaggiatore?
Che sia Ophilia, la sacerdotessa che parte per un pericoloso pellegrinaggio rituale al posto della consorella, così da permettere all'amica di vegliare sul padre malato? O si tratta di Cyrus, l'illustre erudito che a causa di una presunta relazione con un'allieva viene costretto a prendersi un anno sabbatico? Forse è Olberic, il valoroso cavaliere che si è ritirato dai campi di battaglia dopo essere stato tradito dal suo compagno d'armi. Qualcuno sarebbe pronto a scommettere su Primrose, l'avvenente danzatrice che aspetta da anni l'occasione giusta per vendicare il padre assassinato. Alfyn, lo speziale che intende girare il mondo e curare ogni malattia con le sue erbe, è un altro buon candidato. Anche Therion, abile ladro, dopo essere caduto in una trappola viene costretto a mettersi in cammino per non infangare la propria reputazione. Senza dimenticarci poi di H'aanit, la cacciatrice infallibile che attraversa villaggi e foreste sulle tracce del suo mentore, scomparso ormai da un anno. E se invece fosse proprio Tressa, che salpa verso nuovi orizzonti spinta solamente dalla sua incontenibile curiosità?
