Little Nightmares: Complete Edition (Switch) - recensione
Six e Il Fuggiasco arrivano su Switch. I due protagonisti di Little Nightmares si trovano per la prima volta insieme sulla console ibrida di casa Nintendo, cercando di convincere altri giocatori ad appassionarsi alle loro (dis)avventure. Six è la star del gioco principale, la riconoscete dal suo impermeabile giallo che fa tanto IT. La incontriamo in un putrido e tetro anfratto di un luogo chiamato Le Fauci. Un soprannome tutt'altro che rassicurante. Da quel luogo dovrete fuggire sfruttando le due uniche capacità della malcapitata eroina: saltare e afferrare.
Il gameplay di Little Nightmares è lo stesso di titoli che un anno fa sono andati per la maggiore, da Limbo a Inside, passando per il sottovalutato Monochroma. Rispetto ai titoli appena citati, nell'opera di Tarsier Studios non si cammina solo a destra o sinistra, c'è anche una profondità nei livelli che ha consentito allo studio svedese di realizzare enigmi più complessi della media. Non esiste alcun tipo di testo, non ci sono dialoghi. L'intero gioco si svolge nel silenzio quasi assoluto, fatta eccezione per rumori ed effetti di fondo che hanno lo scopo di rendere l'atmosfera ancora più cupa e inquietante.
Non viene neanche spiegato perché Six si trovi lì. Nel corso del tempo necessario per arrivare ai titoli di coda il gioco fa davvero poco per mettere il giocatore a proprio agio, per spiegargli che quello che sta facendo ha uno scopo ben preciso. Un uomo penzola dall'alto dopo un evidente suicidio? Si passa oltre. Delle strane figure si muovono sullo sfondo correndo via non appena ci avviciniamo? Non ci viene detto chi siano, almeno all'inizio. Dovrete procedere "a tentoni", superando gli ostacoli che vengono proposti schermata dopo schermata e risolvendo enigmi che si basano in gran parte sulla fisica, sull'attivazione di interruttori e sul raggiungimento di particolari zone dei livelli.
