Far Cry 5: Hours of Darkness DLC - recensione
Far Cry 5 ha fatto molto parlare di sé. Quando in un settore un prodotto genera discussioni che trascendono dal valore tecnico intrinseco per spaziare a tematiche di genere politico e sociale vuol dire, probabilmente, che il medium sta maturando e, soprattutto, che sta entrando stabilimente nella cultura popolare. Nello specifico, Far Cry 5 ha generato discussioni riguardo al suo, presunto, scarso impegno nel trattare il tema che utilizza per dare un contesto alle sue dinamiche di gameplay.
Le critiche sono state a tratti anche feroci (ma solo parzialmente penalizzanti nelle recensioni), ma Ubisoft si è probabilmente comportata esattamente come ci si attenderebbe da un colosso del genere: risposte incentrate sul valore tecnico e di gameplay e poca partecipazione alle polemiche. Far Cry 5 alla fine è un videogioco che si prende poco sul serio e la tematizzazione scelta è più una parodia che una presa di posizione; 'peccato' dicono alcuni commentatori, dimenticando che una scelta diversa avrebbe diviso il pubblico, prodotto polarizzazioni e, probabilmente, danneggiato le vendite.
Hours of Darkness è il primo DLC di Far Cry 5 e l'ambientazione scelta prosegue nell'idea di toccare temi forti, soprattutto per il popolo americano. Questa volta è il turno del Vietnam, la prima, e unica, guerra persa dagli Stati Uniti con un enorme sacrificio di vite americane (circa 60,000 morti), una divisione sociale interna che ancora si sente e un disastro di politica estera di enormi proporzioni (senza contare le pessime prove offerte da due presidenti USA in carica, Johnson e Nixon).
