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State of Mind - recensione

È ormai da qualche mese che ci siamo lasciati alle spalle l'uscita di Detroit: Become Humans e, per tutti coloro che amano il connubio di avventure narrative e ambientazioni fantascientifiche, l'appetito comincia a farsi sentire. Per fortuna, ad estinguere questa fame incipiente, giunge su PC e console State of Mind, nuovo titolo targato Daedalic, editore specializzato in avventure grafiche ed esperienze incentrate sulla narrazione.



Questo caldo agosto sta quindi per essere rinfrescato da un nuovo gioco dal taglio fortemente cinematografico, che incentra il suo intero concept sul transumanesimo. Per chi di voi non si fosse ancora fiondato su Wikipedia a scoprire cosa significhi questo termine astruso, possiamo riassumervi in poche parole che si tratta di una corrente di pensiero il cui fine è sostenere il progresso scientifico e tecnologico allo scopo di migliorare l'essere umano e trascendere i suoi limiti, fisici e mentali.



Come potete immaginare questo movimento culturale si sposa perfettamente con tematiche come il miglioramento delle performance del corpo attraverso l'implementazione di protesi cybernetiche, oppure la traslazione della coscienza sul piano digitale (in stile Matrix per intenderci). Ebbene State of Mind è un calderone in cui ribollono molte idee, amalgamate tra loro in maniera coerente e in modo da formare una storia avvincente e ricolma di argomenti interessanti per gli amanti della fantascienza.

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15 agosto 2018 alle 15:10