Dragon Quest XI: Echi di un'Era perduta - recensione
Lo abbiamo ammirato fin dal primo annuncio. Abbiamo sbavato ogni volta che un nuovo filmato si affacciava in rete. Abbiamo temuto di dover attendere secoli prima del suo arrivo in Europa. Ora è qui. Dragon Quest XI è arrivato con la promessa di riproporre gli elementi storici della saga, la speranza di vedere qualche novità in grado di rinfrescarne il gameplay e la certezza di un comparto grafico che sprema al massimo gli hardware dell'attuale generazione.
Iniziamo proprio da quest'ultimo punto, sul quale ci sentiamo di rassicurare i fan. Dragon Quest XI è una gioia per gli occhi e rimane più che fedele a quanto visto nei precedenti capitoli. D'altronde lo stile di Akira Toriyama è impossibile da imitare e anche in questa ennesima avventura il team del popolare fumettista ha dato vita ad una collezione di personaggi infinita e variegata.
Come sempre non sono tanto i protagonisti ad emergere, l'intero cast "umano" infatti poggia su stilemi ormai ben consolidati, quanto piuttosto il bestiario che l'eroe (a cui sarete voi a dare un nome) e i suoi amici incontreranno. Buona parte di questo è composto da "volti" noti, tra i quali come sempre spiccano Slime di vario tipo, ma durante le vostre scorribande incontrerete moltissime new entry che mettono in mostra la creatività degli artisti guidati da Mr. Dragon Ball.
