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Guns, Gore & Cannoli 2 – Recensione

Vinnie Cannoli è tornato ed è pronto a sbudellare, macinare e mutilare tutto ciò che incontrerà sulla sua strada. E' passato quasi un anno da quando i ragazzi di Crazy Monkey Studios hanno lanciato sul mercato il loro Guns, Gore & Cannoli e, nonostante la critica abbia affermato che si tratti di una mera copia ironica di Metal Slug, il titolo ha venduto quasi un milione di copie in pochi mesi. Questo successo, inaspettato ma meritato, ha suggerito alla casa produttrice di cimentarsi in un nuovo capitolo della saga. Detto, fatto.





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Capisc?



Ci ritroviamo a vestire nuovamente i panni di Vinnie Cannoli, mafioso italo-americano invischiato quotidianamente in complotti, tradimenti e alleanze. Innanzitutto, dobbiamo dire che Guns, Gore & Cannoli 2 riprende le vicende del primo capitolo, precisamente dopo venti anni dalla strage di Thugtown, cittadina fittizia in cui si sono consumati complotti e stragi a seguito di una partita di whisky di contrabbando avariata, che ha trasformato tutti i personaggi della cittadina in zombi. Per i neofiti della saga non è necessario giocare al primo capitolo per approcciarsi al secondo, anche se molti fatti vi fanno riferimento. Diciamocelo: siamo qui per soddisfare la nostra voglia di violenza e di calarci nei ricordi di un 2D run & gun come si deve, piuttosto che seguire una trama che, seppur ben congegnata nella sua semplicità, rimane comunque un pretesto per dare fuoco e fiamme a tutto ciò che si muove.



Ci troviamo negli anni Quaranta, agli inizi della Seconda Guerra Mondiale, e un nemico misterioso sta producendo nuovamente la brodaglia che trasforma le persone in zombi, per di più in combutta con i nazisti, che vogliono usare l'arma per vincere la guerra contro gli alleati. Vinnie Cannoli è chiamato a scoprire chi si cela finalmente dietro alla strage di Thugtown, che lo rivedrà sterminare anche questa volta zombi, mafiosi e topi mutaforma. Il protagonista, tuttavia, per districare la matassa, si sposterà anche verso nuove ambientazioni, come la Normandia (durante lo sbarco), a eliminare nazisti e, ovviamente, nazisti zombi.





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Rambo mi fa un altro cannolo



Le meccaniche di gioco sono rimaste quasi invariate. Si tratta di uno sparatutto in due dimensioni che si sviluppa orizzontalmente (e a volte verticalmente), in cui dovremo strategicamente cambiare arma a seconda del nemico. Ad esempio: contro gli zombi sono efficienti le armi da mischia, e contro i nemici armati di pistola o fucile, invece, i proiettili di piombo sono sempre i più efficaci. Dovremo gestire il nostro arsenale per non rimanere a secco nei momenti critici e fare una carneficina di tutto quello che incontreremo.



Proprio per questo motivo il nostro arsenale sarà vario e ampio… anche troppo; è difficile giostrarsi con le armi e cambiarle mentre siamo immersi nell'azione, con il problema di trovarci con un'arma non appropriata nel momento del bisogno. Fortunatamente, sia le munizioni che i checkpoint non mancano mai, rendendo il progredire dell'azione mai frustante e sempre dinamico. Noi consigliamo di giocarlo almeno a livello di difficoltà medio per godersi al meglio il titolo.



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20 settembre 2018 alle 17:00

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