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Super Mario Party - recensione

Quando l'effetto novità di 1-2-Switch è finito, ecco che è il momento di passare a una collezione di minigiochi con maggiori possibilità di tirare, se non la serata, almeno un paio d'ore senza stancare. Se l'appuntamento con gli amici è giochereccio, e Switch è la piattaforma scelta per intrattenersi, Super Mario Party è praticamente una scelta obbligata. Il perché, chiaramente, lo vediamo insieme qui sotto.



Se solo a sentir pronunciare la parola minigioco vi prende come un brivido d'ansietta e la mente corre rapida ai tempi del Wii, quando qui era tutto un party game a perdita d'occhio, non temete: i fantasmi di un passato fatto di collezioni di inguardabili (e ingiocabili) micro-pillole mal programmate non sono tornati a infestarci.



È un peccato che quella famosa ondata di party game abbia quasi sporcato il nome del genere, perché ci sono delle situazioni in cui tutto quello che serve per fare da collante tra un gruppo di persone è proprio quello. Super Mario Party marca il debutto dell'ormai storica serie Nintendo su Switch e balza dritto dritto in prima posizione nella speciale classifica dei giochi di gruppo, scavalcando il citato (e deboluccio) 1-2-Switch, ma anche la proposta danzerina di Ubisoft e Super Mario Kart (che rimane un pelo troppo complesso per il giocatore occasionale).

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3 ottobre 2018 alle 15:10