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Space Hulk: Tactics – Recensione

Space Hulk: Tactics è un videogioco strategico su mappa a scacchiera che ha come obiettivo dichiarato quello di ispirarsi il più possibile al celebre board game Warhammer 40K. Purtroppo, però, le cose non sono andate propriamente per il verso giusto e, nonostante il gioco in sé non sia del tutto da buttare, tale ispirazione lo ha fatto crollare qualitativamente.



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Un piccolo, grande esercito



Space Hulk è un videogioco strategico in cui il giocatore guiderà una fazione, seguendo le missioni che gli saranno assegnate, e dovrà riuscire ad abbattere l'esercito nemico. Nella modalità campagna guideremo i Blood Angel, armata d'élite capitanata da capitan Ubaldo (non proprio un nome che sprizza epicità da tutti i pori…) all'interno di una Space Hulk invasa dai Genestealer, sottospecie di umanoidi aracnidi, temibili nel corpo a corpo e che fanno della furtività la loro arma principale. Sarà possibile giocare la modalità campagna anche dalla parte dei Genestealer, ma la cura degli sviluppatori in questo senso è stata inferiore.



Il gioco è tutt'altro che semplice come meccaniche e dal punto di vista strategico; già al secondo livello della campagna sarà possibile imbattersi in un game over. Inoltre le quest secondarie (che spesso ci verranno forzate, in quello che risulta essere un curioso paradosso) risulteranno ripetitive, andando a rompere il ritmo di una narrazione non esaltante ma incoraggiante per brevi tratti. L'esercito crescerà di numero e di varietà, recluteremo varie classi di Blood Angel, potremo equipaggiare i nostri soldati prima di ogni missione e raccogliere risorse durante le stesse.





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Ruggine al day one



Ci duole dire che Space Hulk: Tactics ha risentito negativamente del porting su console Sony, essendo la versione per PC molto più duttile (come per ogni strategico, peraltro). Gli effetti particellari sono obsoleti e la grafica sembra appartenente alla generazione scorsa: molte texture sono visibilmente stirate, così come gli effetti di luce sono poco curati e le animazioni sia di attacco che di spawn legnose, oltre che poco variegate fra loro e quindi ridondanti. Anche i caricamenti, delle volte, non ci vengono incontro facendoci aspettare più del dovuto, mentre la localizzazione in italiano faticherà a farsi apprezzare essendo presentata con caratteri talmente piccoli da bruciare gli occhi al solo tentativo di lettura (lettura che, ci teniamo a sottolineare, è fondamentale in un titolo di questo genere).



Non migliora la situazione, purtroppo, per quanto concerne la colonna sonora, per la quale anche i titoli a basso budget riescono solitamente a proporre soluzioni godibili; Space Hulk fallisce parzialmente, proponendo sinfonie che prediligono gli archi e sequenze di suoni metallici che generano sì atmosfera, ma non catturano l'attenzione. Vi sono inoltre piccoli bug quali, ad esempio, quello sull'orario del salvataggio o i nostri proiettili che trapassano i compagni quando questi sono sulla traiettoria (era così difficile programmare un'animazione in queste circostanze?).



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30 ottobre 2018 alle 17:00

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