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Da GTA 5 a Zelda: quanto sono belli i giochi che hanno un ciclo giorno/notte - editoriale

I giochi in cui sono presenti dei dettagli non necessari hanno un fascino del tutto particolare. Si pensi alle stazioni radio di GTA o al fatto che il GPS scompaia quando si attraversa una galleria oppure al tintinnio dei bossoli che colpiscono il pavimento in uno sparatutto: una tipologia di gioco che tutti immaginano troppo veloce e seriosa per ospitare simili distrazioni. Per non parlare poi delle targhe che a volte si possono trovare nei monumenti dell'isola di Fortnite. Tutti questi particolari sicuramente non definiscono un gioco, ma aiutano a renderlo più ricco. Rappresentano un segno dell'impegno e dell'interesse messo dagli sviluppatori e fanno intuire che qualcuno forse si sia persino divertito ad inserire tutti quei piccoli dettagli per intrattenere il pubblico.



Ci sono due di questi elementi accessori che mi piacciono particolarmente, anche più di quanto dovrebbero. Il primo, di cui non ho intenzione di parlare oggi, riguarda i giochi che hanno dei front-end immaginari, finti desktop, sistemi operativi e prompt di DOS fittizi. Non mi basta mai, come accade quando in una galleria d'arte mi sento in estasi per le cornici dei quadri. Il secondo elemento, di cui voglio parlarvi oggi, è quella cosa chiamata ciclo giorno/notte. Che nome orribile per una cosa così bella!



Il ciclo giorno/notte mette in moto il cielo sopra le nostre teste. Si tratta di una caratteristica tipica dei giochi open-world che, come tutti dicono con profonda tranquillità, manda avanti il mondo di gioco indipendentemente dal giocatore. Iniziamo le nostre missioni in GTA, impostiamo le coordinate, ci emozioniamo e stupiamo quando il GPS scompare passando in una galleria (o di quando vengono simulate le turbolenze su un aereo), poi ci chiediamo come completare quell'assalto nella base militare sulla costa, il tutto mentre sopra di noi un'alba dai colori rosati lascia il posto ad un mezzogiorno dal color blu Sega, mentre un nebuloso crepuscolo sud-californiano si trasforma in una notte piena di stelle.

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10 novembre 2018 alle 12:40