Child of Light: Ultimate Edition - recensione
Ubisoft, come molte altre software house, poggia le sue basi su solide fondamenta, rappresentate da saghe storiche come Assassin's Creed, Far Cry e via dicendo. La compagnia transalpina però è anche capace di guizzi inaspettati, che nel corso degli anni hanno dato vita a prodotti assolutamente incredibili e per certi versi rivoluzionari.
Purtroppo molti di questi sono passati quasi inosservati, sommersi dal roboante boato di lancio dei tripla-A che quasi sempre condividevano con essi le date d'uscita. Tra questi un posto speciale nel cuore di chi vi scrive è sempre stato occupato da Child of Light, avventura sviluppata da Ubisoft Montreal che ancora oggi rappresenta un caso più unico che raro sotto molti profili.
È una fiaba, di quelle che si raccontavano ai bimbi per farli addormentare, di quelle che iniziavano con "c'era una volta" e finivano con "e vissero tutti felici e contenti". È la storia di Aurora, principessa dai capelli rossi nata nell'Austria di fine '800. La sua nascita è una benedizione per i nobili genitori, ma il lieto evento viene seguito dalla scomparsa della madre.
