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Travis Strikes Again: No More Heroes - recensione

Prima che lo chiediate: no, il sottotitolo di questa recensione non è legato all'ennesimo fatto di cronaca nel quale i videogiochi sono stati accostati più o meno direttamente ad un evento fatale. Ha a che fare invece con la natura da spin-off di Travis Strikes Again, gioco con cui il folle/geniale Goichi Suda ha voluto riportare sotto i riflettori Travis Touchdown per far scoprire ai suoi fan come se la cava l'ex-numero 1 della United Assassins Association.



Sono passati sette anni da No More Heroes 2 e ritroviamo lo sprezzante (e un po' invecchiato) protagonista intento a godersi un periodo di relax nel suo camper. La calma viene interrotto da un bizzarro ceffo vestito come un barbone, con tanto di stivali rattoppati e cartucciera di birre, che tenta di piantare nella testa di Travis una malconcia mazza da baseball. Apprendiamo che il tizio in questione altri non è che Bad Man e se avete giocato il primo capitolo della saga questo nome dovrebbe farvi suonare un campanello nella testa. È infatti il padre di Bad Girl, la talentuosa assassina che Mr. Touchdown ha ucciso durante la sua scalata verso la vetta di miglior assassino del mondo... è quindi più che lecito che il paparino si faccia rodere un po', no?



Il nostro amico "gelatinato" non è però tipo da farsi sorprendere alle spalle così facilmente. Dopo aver schivato il primo attacco con un trucchetto dei suoi, risponde impugnando la sua fida beam katana e in pochi secondi una accesa lotta prende vita. Tanto accesa da risvegliare "qualcosa", un'energia nascosta nella nuovissima console di Travis, la Death Drive MK-II. Scoprirete presto che è ben più di una "scatoletta da videogiochi", dietro il suo orrendo design si nasconde addirittura una cospirazione, piani segreti della CIA per dominare il mondo, la possibilità di creare un esercito di super-cloni e via dicendo. Travis e Bad Man ne vengono risucchiati e si ritrovano in un bizzarro mondo virtuale che però stuzzica la loro curiosità.

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16 gennaio 2019 alle 15:10