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Tom Clancy's The Division 2 - prova

Nel corso del biennio successivo al lancio, il primo capitolo di The Division è cresciuto di pari passo con i suoi utenti, rispondendo pian piano alle esigenze tecniche e pescando a piene mani dai feedback, innestando contenuti aggiuntivi e rimodellando l'equilibrio dell'esperienza. Purtroppo, sono stati in pochi a tendere la mano all'universo persistente di Ubisoft fino agli ultimi battiti, e gran parte della user base aveva abbandonato Manhattan fin dalla release del primo "raid", a poche settimane di distanza dalla scoperta della Time Square contaminata.



Esodo a parte, il lavoro di Massive riusciva ad esercitare una buona dose di magnetismo, e ancora oggi ricordiamo con immenso piacere le ore trascorse nel cuore della Zona Nera. Mentre ci facevamo guidare dal sibilare dei proiettili verso un nuovo punto di interesse, le pale degli elicotteri interrompevano il silenzio delle Avenue deserte, e la tensione acquistava consistenza di fronte ad ogni singolo giocatore incontrato. Sensazioni che abbiamo ritrovato nel corso della nostra prova, avendo potuto testare non una, ma ben due Zone Nere distinte.



Cosa sapevamo di The Division 2? Abbandonata la capitale economica degli Stati Uniti, la Divisione si sarebbe trasferita a Washington, casa del potere politico ma, al tempo stesso, metropoli decisamente meno riconoscibile rispetto alla Grande Mela. Questo era il nostro primo dubbio: la sede del Campidoglio sarebbe riuscita a risultare attraente quanto la celebre New York? Per quello che abbiamo visto, le nostre incertezze si sono dimostrate infondate: la città può contare su una varietà di ambientazioni inaspettata, dai verdeggianti quartieri europei della Union Station fino ai cunicoli allagati che circondano le rive del Potomac River.

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17 gennaio 2019 alle 18:00