Anthem - prova
Ricordate il momento dell'annuncio di Anthem? Nel corso dell'E3 2017 non si parlava d'altro: una suit metallica volava in totale libertà tra la vegetazione di un pianeta in rovina, mentre strane creature aliene fuggivano spaventate da una minacciosa tempesta elettromagnetica.
Movimenti fluidi, un design accattivante ed ispirato, il nome di BioWare accostato ad una nuova produzione originale: l'hype non poteva che toccare le stelle nel corso dei lunghissimi sette minuti dedicati al gameplay trailer ma, non appena emerse la natura di live game, gli animi cominciarono a raffreddarsi rapidamente.
Anthem iniziò ad essere etichettato come un semplice clone di Destiny, fu rinviato di un anno e, soprattutto, divenne ingiustificatamente parte della bufera mediatica che investì Electronic Arts nei primi del 2018. Oggi, a quasi due anni di distanza da quell'enigmatica presentazione, possiamo raccontarvi la vera natura del game as a service secondo BioWare, avendo scavato fra le ambizioni e la filosofia creativa alla base del progetto nel corso di una lunga spedizione sulla superficie di Bastion.
