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Hue – Recensione

Oggi parleremo di Hue, puzzle platform pubblicato da Curve Digital e realizzato da Fiddlestick. L'idea di base del gioco sta nel colorare il modo grigio e spento di accesi colori, cosa che, a dire la verità, abbiamo già visto più di una volta in giochi del genere. Nonostante una base non originalissima, Hue sarà riuscito a conquistarci? Scopritelo nella nostra recensione.



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Alla ricerca di Anna



Hue, nome del protagonista del gioco, è il figlio di Anna, donna al lavoro da tempo su di un anello capace di far recuperare i colori del mondo, ormai perduti. La realtà in cui vivono Hue e la sua famiglia è, infatti, completamente grigia. La creazione dell'artefatto, però, comporta una frattura spaziotemporale, nella quale l'amata madre si perde. Unico indizio una lettera lasciata proprio da Anna, che farà sì che l'avventura abbia inizio. L'arma a nostra disposizione sarà quindi l'anello, capace di manovrare la realtà colorandola e permettendo a Hue di superare ogni difficoltà.



Di platform, in Hue, c'è veramente molto poco, considerando che per la maggior parte del tempo si dovrà risolvere i puzzle a colori sparsi per la mappa. La risoluzione di questi ultimi è però l'unico pretesto per continuare ad andare avanti; la breve avventura (poco più di tre ore di gioco), infatti, pecca per quanto concerne il comparto narrativo. La storia, spesso fulcro centrale del gioco in altre produzioni simili, qui è solo l'input iniziale. Saranno veramente pochi i richiami, con qualche audio da ascoltare a inizio e fine di ogni livello. Ciò che davvero importa è arrivare al traguardo, e per farlo vi basterà colorare lo sfondo con l'anello (Annular Spectrum) che vi ha privato di vostra madre. Riscoprire man mano il rapporto con il familiare perduto, inoltre, vi consentirà di ottenere i frammenti di colore utili all'avanzamento della storia.



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Vi basterà, così, saltare, spingere e tirare le casse, raccogliere le chiavi e superare i vari nemici per avanzare nei livelli, esattamente come avviene in titoli come Limbo, tanto per citarne uno dei più celebri. La differenza sostanziale, che rende Hue unico nel suo genere, è il già citato anello e i suoi frammenti. I colori, fra i quali sarà possibile switchare, sono otto: azzurro, blu, viola, rosa, arancione, rosso, giallo e verde. All'aumentare dei colori a disposizione, aumenteranno anche gli ostacoli che si presenteranno a schermo, inducendo, di conseguenza, a una maggiore difficoltà.



Non preoccupatevi, però, i livelli, seppur necessitino a volte di uno studio leggermente più approfondito, non risulteranno mai troppo ostici. Il tempismo nel superare determinati punti sarà la chiave del successo; aprendo il menù dell'anello, infatti, il tempo attorno a Hue rallenterà, consentendovi di selezionare al meglio l'opzione utile alla vostra sopravvivenza. Troppe morti? Nessun problema! Le vite in Hue sono infinite. Inoltre, procedendo di porta in porta, il gioco salverà in automatico, dandovi la possibilità di ripetere ogni sezione per migliorarvi e provare a procedere oltre.



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25 gennaio 2019 alle 21:10

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