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Far Cry New Dawn - recensione

"Si vis pacem, para bellum" dicevano i latini. Se vuoi la pace, preparati alla guerra. Tra le tante interpretazioni che possono essere date a questa espressione, una l'hanno sicuramente provata sulla loro pelle gli abitanti di Prosperity, la comunità risorta dalle ceneri di New Hope dopo un disastro nucleare.



Solidarietà, cooperazione, fratellanza e, appunto, prosperità erano le basi e le migliori intenzioni di un agglomerato di persone che voleva tornare vivere insieme e in pace. Ma non ci è voluto molto per spezzare il sogno: anche la crudeltà della natura umana è sopravvissuta all'apocalisse e arriva urlando e sparando su motociclette, quad e pick-up corazzati.



Alle gemelle Lou e Mickey, a capo della fazione dei Guerrieri della Strada, della pace frega poco. Loro hanno le armi, gli spray e i tatuaggi e vogliono prendersi tutte le risorse utili a sopravvivere alla nuova alba. Il "Collasso" tanto temuto si è verificato, New Hope ha cambiato volto ma non anima e la follia ha una nuova definizione in Far Cry New Dawn.

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14 febbraio 2019 alle 12:10