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Fade to Silence - recensione

Immaginate un mondo completamente coperto da una bianca coltre di neve, una sorta di inverno perenne e ineluttabile di matrice post-apocalittica, dove la sopravvivenza è impossibile, o quasi.



A questo aggiungeteci (e ci mancherebbe) una sorta di presenza demoniaca che infesta e corrompe anche quel poco che di vivo è rimasto, come piante, animali ed esseri umani. In soldoni, è questo il contesto dove si muove Fade to Silence, un survival post-apocalittico open world con qualche piccolo elemento RPG (e gestionale), sviluppato dai ragazzi di Black Forest Games.



Non siamo evidentemente di fronte ad un prodotto che fa dell'originalità la sua forza, ma si dimostra ineccepibile nella sua linearità di gameplay. Fade to Silence è infatti sopratutto un survival game, quindi nella maggior parte del tempo si deve gironzolare per il mondo di gioco (un open world praticamente quasi tutto uguale e quindi non particolarmente stimolante), per recuperare legna da ardere (con la quale accedere dei falò evitando così di morire congelati), cibo, oggetti e materie prime con cui costruire attrezzatura, armi di fortuna, rimedi curativi e persino degli edifici.



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20 maggio 2019 alle 10:30