Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

The Last of Us Part 2 è un'opera fedele e raffinata - anteprima

Da dove possiamo cominciare dopo aver giocato due ore di The Last of Us Part 2? Qual è il modo migliore per raccontarvi il sequel di uno fra i titoli più amati del decennio senza rovinare una storia che andrebbe vissuta di prima mano, o anche solo senza farci scappare una parola di troppo? Beh, a questo punto conoscerete già le fondamenta della vicenda: Ellie si ritrova a vestire i panni della protagonista, dopo esser partita in cerca di vendetta a seguito di un terrificante e misterioso avvenimento. E durante l'esplorazione dell'odio e dell'amore, oltre che del modo in cui questi sentimenti si intrecciano e si scontrano, non si incontra solo tanta, tantissima violenza, ma anche numerosi momenti carichi di un'affascinante bellezza pessimista.



Si incontra anche un gioco che, all'inizio, somiglia molto al suo predecessore. E, probabilmente, è anche giusto che sia così. Questo sequel, infatti, occupa una posizione particolarmente difficile per un videogioco: in qualità di seguito per un'avventura tanto amata, il suo scopo non dev'essere quello di aggiungere nuove sfavillanti features sul retro della confezione, ma piuttosto quello di restare fedele ad un mondo e a dei personaggi a cui tantissimi appassionati sono ormai indissolubilmente legati.



Ebbene, se dovessimo forzatamente iniziare a raccontarvi le due ore trascorse in compagnia di The Last of Us 2, cominceremmo senza dubbio dai cani. Se non si trattasse del sequel diretto di uno fra i più grandi blockbuster dell'industria, questi sarebbero proprio l'elemento che suggeriremmo di inserire sul retro della confezione per vendere il secondo capitolo, perché i cani cambiano tutto nell'economia del gameplay.



Leggi altro...

Continua la lettura su www.eurogamer.it

28 settembre 2019 alle 15:00