Una nuova controversia colpisce Call of Duty: Modern Warfare

Call of Duty: Modern Warfare, il leggendario sparatutto di Activision e di Infinity Ward ambientato nel presente, è disponibile su tutte le piattaforme da qualche giorno, ma si è già fatto notare per alcuni passaggi abbastanza controversi presenti all'interno della campagna. Dopo la polemica riguardante la presenza di un neonato in una missione tutto sommato brillantemente risolta dal team di sviluppo (con l'introduzione di un meccanismo che punisce il giocatore nel caso in cui sparasse contro il piccolo), un ulteriore motivo di dibattito deriva dalla citazione della cosiddetta “Autostrada della Morte”.

L'Autostrada della Morte ricorda un terribile crimine di guerra perpetrato dagli Stati Uniti durante la Prima Guerra del Golfo. Nella notte tra il 26 e il 27 febbraio del 1991 le forze aeree statunitensi attaccarono senza pietà gli iracheni che si stavano ritirando dal Kuwait lungo l'Autostrada 80, distruggendo tutti i reparti che stavano ritornando a casa.

Nel titolo di Activision, sebbene come già ricordato è ambientato nel mondo contemporaneo, a compiere tal massacro non furono gli americani ma i Russi. Questo ha causato una forte ondata di proteste on-line, con la decisione da parte di Sony di bloccare le vendite in Russia del gioco. Invitiamo i lettori ad essere coscienti nella critica al titolo: per quanto sia realistico, Call of Duty è ambientato in una sorta di mondo parallelo al nostro, con la presenza di stati e città reali, ma anche territori fittizi. L'utilizzo dell'Autostrada della Morte è da ricondursi ad un mero riferimento narrativo, non c'è nessun tentativo da parte degli sviluppatori di riscrivere la storia o accusare una nazione di un crimine mai commesso.

La ragione della discordia