Gears 5: Operazione 2 - recensione
La Sacra Trinità di Microsoft composta da Halo, Forza e Gears è ormai nota, e se c'è un merito da dover riconoscere in favore del colosso di Redmond, è senz'altro l'encomiabile supporto post lancio che ha fornito a questi suoi brand nel corso di questa generazione, talvolta gratuitamente, altre invece tramite DLC a pagamento. Halo 5 Guardians è un ottimo esempio di come si dovrebbe supportare un gioco, non soltanto nei confronti del prodotto stesso ma anche per tutti quegli appassionati che continuano a giocarci. Con un Gears 5 uscito lo scorso settembre, l'auspicio, è naturalmente quello di vedere un supporto delle stesse proporzioni.
L'esordio del quinto capitolo della saga dei COG, volendo escludere Judgment dal conteggio, non è certamente tra i più memorabili, nonostante l'apprezzamento sia della critica che dell'utenza. The Coalition, tuttavia, ha già dimostrato nei mesi successivi al lancio di volerlo supportare a dovere, iniziando gradualmente con il rilascio di piccoli pacchetti, con l'aggiunta di qualche eroe aggiuntivo, sino ad arrivare lo scorso dicembre ad offrire Operazione 2: un contenuto totalmente gratuito che porta con sé qualche novità.
Innanzitutto sono stati introdotti altri quattro personaggi, due COG e due locuste, sbloccabili completando delle sfide specifiche o spendendo del denaro. Il Drone Locusta classico e il Jermad, come tutte le locuste, possiedono soltanto delle ricompense precise per le modalità arcade, ma in tutte le altre attività modificano soltanto l'estetica del giocatore. Lizzie e Braid anziano invece, oltre alle proprie ricompense per la modalità arcade, dispongono di abilità specifiche da utilizzare nelle modalità PvE, come Orda. Nello specifico, Lizzie consente di evocare un Silverback da utilizzare nei combattimenti, mentre Braid evoca un DR-1 in grado di fornire supporto aggiuntivo al team attaccando i nemici.
