Yakuza 7 ha uno dei migliori sistemi di combattimento a turni degli ultimi anni - prova
Devo ammettere che, all'annuncio di Yakuza 7, primo titolo della serie principale del franchise dalla conclusione della storia di Kiryu, la mia prima reazione è stata di scetticismo. Chiunque sarebbe stato il nuovo protagonista, avrebbe dovuto raccogliere un'eredità molto pesante. E poi c'era la questione dei combattimenti, che sarebbero stati a turni. Era un boccone difficile da mandar giù.
Per fortuna, Yakuza 7 è risultato divertentissimo, oltre che un tributo d'amore verso i JRPG e a tanti altri titoli. Tutto ha inizio non con il nuovo eroe Ichiban Kasuga, ma con un veloce sguardo alla vita di Masumi Arakawa, capo del Clan Arakawa, una piccola famiglia fedele al clan Tojo. Arakawa non ha una vita semplice - tra i tanti pensieri, suo figlio è rimasto disabile dopo che Masumi dovette nasconderlo in un armadietto della stazione ferroviaria (!) quando era ancora un bambino. In pieno stile Yakuza, Arakawa salva la vita a un adolescente Ichiban, il quale gli giura fedeltà al punto da scegliere, tempo dopo, d'essere mandato in carcere al suo posto.
Quando, 18 anni dopo il suo arresto, Ichiban esce di prigione nel 2019, il mondo è cambiato drasticamente, ma probabilmente il suo più grande shock è scoprire che la famiglia Arakawa si è unita all'Alleanza Omi, famosa nemesi del Clan Tojo che Arakawa originariamente serviva. Quando Ichiban prova a chiedere spiegazioni allo stesso Arakawa, il suo ex salvatore gli spara.
