Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

The Last of Us: Part II tra leak e spoiler. Libertà creativa e odio - editoriale

Continuiamo a faticare ad accettare ciò che sta succedendo a Naughty Dog in questi giorni successivi ai leak e spoiler di cui è stato vittima The Last of Us: Part II. Una delle software house più capaci e amate del panorama videoludico si trasforma all'improvviso nel nemico pubblico numero uno, nel male che se non combatti allora "quanto vi paga Sony?" o "eccoli i paladini del politicamente corretto", o ancora "bravi che proteggete i poteri forti e siete a favore del crunch". Va bene tutto ma lasciateci precisare un paio di cose. Ovviamente senza spoiler.



Come forse qualcuno tra voi avrà capito leggendo quello che abbiamo scritto su queste pagine e nei commenti nei giorni scorsi, noi Naughty Dog e The Last of Us: Part II non li combattiamo. Non li combattiamo semplicemente perché non capiamo di cosa dovremmo lamentarci e perché non ci schiereremo mai con un gruppo di persone che comprende anche chi, tra i vari comportamenti schifosi, si lascia andare ad insulti antisemiti nei confronti del director Neil Druckmann. E dato che non abbiamo intenzione di combatterli crediamo che valga la pena cercare di capire cosa stia accadendo intorno a una delle vittime di leak più illustre della storia dei videogiochi.



Tralasciando gli inevitabili hater di Sony, sembra che i motivi che potrebbero nascondersi dietro alle critiche che stanno colpendo l'avventura di Ellie siano principalmente tre: il crunch, alcune tematiche trattate tra cui quella che potrebbe essere intesa come la "questione sessuale" e il finale vero e proprio.



Leggi altro...

Continua la lettura su www.eurogamer.it

6 maggio 2020 alle 12:20