Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Guilty Gear Strive - prova

La serie di picchiaduro Guilty Gear è ormai divenuta una tra le più apprezzate dagli appassionati dei fighting game in stile anime. Arc System Work ne ha realizzato il primo capitolo nel 1998 sulla prima PlayStation, e da allora la serie è passata per più generazioni e piattaforme mantenendo sempre il suo DNA, fortemente basato sullo stile animato, su un tipo di combattimento tecnico e su una buona caratterizzazione dei personaggi. Ci sono state alcune sperimentazioni durante la storia del franchise, come i combattimenti con più lottatori, ma poi si è sempre ritornati sulla strada maestra.



Quando All'EVO 2019 è stata annunciata la produzione del nuovo capitolo Guilty Gear Strive, l'entusiasmo del pubblico di appassionati è quindi salito alle stelle. Il gioco è al momento in sviluppo solo su PlayStation 4 e non è chiaro se in seguito verrà portato su altre piattaforme. Proprio sulla console Sony Arc System Works ha lanciato la fase di beta test, a cui abbiamo partecipato con parecchia curiosità. Questa ci ha consentito di testare una versione preliminare e limitata del software in cui era possibile giocare online in una lobby pubblica a determinati orari nel corso di una tre giorni, oppure offline senza limiti di tempo.



La fase di test di Guilty Gear Strive ci ha permesso di testare il gioco potendo scegliere tra sette combattenti: Sol Badguy, Ky Kiske, May, Axl Low, Chipp Zanuff, Potemkin, e Faust. Tutti volti noti agli appassionati, anche se mancano all'appello illustri assenti. Il roster è comunque bilanciato e comprende diverse categorie differenti di lottatori, immediatamente riconoscibili anche dall'aspetto.



Leggi altro...

Continua la lettura su www.eurogamer.it

12 maggio 2020 alle 10:40