La magia di Assassin's Creed Odyssey è il purissimo divertimento che offre - editoriale
Ci sono un sacco di cose che non vanno in Assassin's Creed Odyssey, ma è sempre più difficile farci caso. Ho passato l'ultimo fine settimana a innamorarmi, a saltare da statue altissime e a galoppare per Mykonos vestito come Wonder Woman. Avrei potuto, invece, dedicare le mie attenzioni ai menu troppo gremiti, o all'interfaccia ricca di orpelli e chiedermi come mai in tanti amino questo gioco nonostante gli evidentissimi difetti.
Avrei potuto, e nel farlo avrei pure centrato un punto importante, no? Peccato che non sia il punto. Il punto, quello vero, è che Asassin's Creed Odyssey è divertente. Incredibilmente divertente. Prendersela con lui perché non è azzeccato come Breath of the Wild, o corposo come The Witcher 3 o sceneggiato come Red Dead Redemption 2 sarebbe cercare al suo interno qualcosa che semplicemente non c'è. Il divertimento, in Odyssey, non è un contorno, è il cuore dell'esperienza, e tutto il resto non conta.
Sembra strano fermarsi a pensare al divertimento. Non è qualcosa che si fa coscientemente, semplicemente accade che lo si voglia o no, e pensarci è un po' come cercare di acchiappare i propri pensieri. Si finisce a inseguire un'idea che ne nasconde un'altra, e poi un'altra, e un'altra ancora. Allo stesso tempo, però, Odyssey, nelle sue cento e passa ore, è una vera e propria ode al divertimento, e sembra che la cosa sia decisamente ragionata.
