Mafia: Definitive Edition - prova
La generazione videoludica che lentamente sta volgendo al tramonto è quella che, più di qualunque altra, ha cercato di portare alla ribalta alcune vecchie glorie dell'industria del gaming, tramite operazioni di rimasterizzazione o rifacimenti completi di titoli leggendari appartenenti al passato.
Si tratta, in definitiva, di prodotti con uno scopo triplice: dare la possibilità ad un nuovo pubblico di gustare prodotti di buona caratura con una veste grafica migliorata, fare leva sul potente sentimento della nostalgia nei giocatori più attempati e, soprattutto, tastare il terreno per l'arrivo di eventuali nuove incarnazioni dei brand.
A volte, però, a fare il proprio ritorno in scena sono veri e propri capolavori di un'epoca lontana che, almeno una volta nella vita, meritano di essere vissuti da chiunque si professi appassionato del mondo dei videogiochi. È il caso di Mafia: The City of Lost Heaven, vero e proprio gioiello di programmazione del 2002 che, grazie ad un remake completo curato da Hangar 13, risplende di una luce nuova e ci invita a riscoprire il motivo per cui questo titolo è divenuto un cult tra i fan del genere.
