Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Destroy All Humans! – Recensione

Quello che negli ultimi anni sono per noi gli zombi, negli anni Novanta era rappresentato dagli alieni. Dopo l'allunaggio del 1969 e le costosissime missioni spaziali organizzate dalla NASA e dalla vecchia Unione Sovietica, l'intera popolazione mondiale si chiese se l'umanità era la sola ad abitare l'universo. Ma soprattutto ci si chiese se l'uomo fosse pronto ad affrontare una razza plausibilmente superiore. Di pronta risposta, cogliendo la palla al balzo, l'industria cinematografica sfornò decine di pellicole pronte a mettere in scena i cosiddetti incontri ravvicinati del terzo tipo. E se da una parte trovavamo film come E.T. che intendevano rassicurare il popolo sull'entità aliena, dall'altra trovavamo blockbuster come Independence Day che invece fomentavano tale minaccia. Proprio sulla pellicola diretta da Roland Emmerich si basava Destroy All Humans!, videogioco targato Pandemic Studios che metteva in scena l'invasione della Terra da parte dei Grigi. Se solitamente ci si ergeva a difensori del pianeta, peculiarità di questo titolo era la possibilità di vestire i panni dei cattivi. Dopo quindici anni dalla sua uscita su PlayStation 2 e altri tre capitoli pubblicati nel frattempo, di cui l'ultimo considerato un flop, l'invasione ha colpito anche le console di attuale generazione.



Creature terrestri, questo pianeta fa ora parte dell'impero Furon



L'umanità è sotto attacco. Una misteriosa forma di vita aliena sta segretamente cercando di minare la democrazia statunitense, abbattere il governo e raccogliere il DNA umano. E' il 1959 quando Cryptosporidium-137 arriva sulla Terra alla ricerca del suo predecessore, Cryptosporidium-136, il quale è misteriosamente scomparso mentre portava a termine la sua missione. A causa dell'avanzatissimo progresso tecnologico compiuto, la razza aliena Furon può riprodursi solamente attraverso la clonazione. Per sfuggire all'estinzione, l'alieno è stato inviato alla ricerca del suo clone e di cortecce cerebrali terrestri, unica cura per poter tornare alla fertilità. Per portare a termine il suo compito, Cryptosporidium-137, per gli amici Crypto-137, deve infiltrarsi sulla Terra e abbattere Majestic, un'oscura organizzazione governativa che potrebbe aver catturato il primo alieno inviato sul pianeta.



Destroy All Humans! immerge i videogiocatori in una vera e propria parodia. Durante la prima missione, Crypto-137 arriva in una piccola comunità rurale degli Stati Uniti. Il primo contatto avviene con un gruppo di mucche e, ritenendole erroneamente (?) la forma di vita più avanzata sulla Terra, annuncia l'imminente invasione. Per tutta risposta, uno dei bovini evacua dinanzi a lui. Ma a quel punto, con Crypto-137 ancora sbalordito, appare il primo umano, il classico fattore statunitense con una spiga di grano in bocca. Il primo vero contatto si conclude a colpi di fucile. I Furon hanno dichiarato guerra. Una trama assolutamente fuori di testa, in cui lo spirito irriverente e politicamente scorretto del videogioco originale è stato preservato. Nonostante l'età, questa forma di umorismo è attualissima e riesce ancora a divertire. Potremmo dire che Destroy All Humans! ha una narrazione sciocca, volgare e fatta di cliché, ma la verità è che il titolo di Black Forest Games è uno dei più ironici degli ultimi anni.



Nel tentativo di rovesciare il governo statunitense e proclamare i Furon come specie suprema della Terra, Crypto-137 deve cimentarsi in oltre venti missioni sparse in sei località della nazione. Destroy All Humans! porta i videogiocatori a visitare luoghi immaginari, come l'Area 42, Rockwell o Santa Modesta, ma assolutamente familiari. L'avanzata di Crypto-137 ci porta addirittura nella capitale, Washington, dove potremo distruggere edifici storici e iconici come, ad esempio, la Casa Bianca.



Generalmente le missioni sono brevi e semplici, e hanno una durata complessiva di circa mezz'ora. Al cospetto del numero esiguo di livelli c'è, però, una grande rigiocabilità, visti i numerosi obiettivi secondari presenti (imprescindibili, se si punta al Platino). Questi compiti secondari non vanno a intralciare il divertimento e viaggiano di pari passo con la narrazione ironica. Ci sono, ad esempio, missioni che richiedono di distruggere determinati edifici o esseri umani, oppure infiltrarsi in strutture militari o assumere le sembianze del sindaco e tenere un discorso alla popolazione. Inoltre, la longevità è ulteriormente aumentata dalla modalità free roaming e dalle sfide. Dopo aver completato una missione in una determinata area, in seguito è possibile tornare a esplorarla liberamente. Se i livelli della storia sono spesso autoguidati, questa specifica modalità consente di esplorare e distruggere la zona in totale libertà, oltre che cercare i vari collezionabili senza intralci. Ogni ambientazione ha quattro sfide diverse: Devastazione, Corsa, Rapimento e Armageddon. Le prime due testano le nostre abilità, ponendo un tempo limite per il completamento o un target di uccisioni massimo, mentre Rapimento prevede il lancio di umani e oggetti vari nel raggio della navicella aliena. Nelle sfide Armageddon, infine, è necessario causare più danni possibili alle proprietà. Ognuna di queste quattro modalità prevede un sistema di valutazione a tre stelle, che, in base ai risultati, premia i giocatori con punti upgrade.



Continua la lettura su www.playstationbit.com

13 ottobre 2020 alle 17:10

Condiviso da popcornking e altri 2.Piace a 5 persone