Kingdom Hearts: Melody of Memory - recensione
Le risposte si nascondono silenziosamente tra i ricordi, lì dove lembi di cuore sono sparsi e non vogliono rimarginarsi in alcun modo. Com'è, per voi, la melodia del ricordo? Potrebbe essere dolce, nostalgica o sfiorare tonalità cupe e pregne di oscurità?
Sono trascorsi diciotto anni da quando la saga di Kingdom Hearts ha mostrato le sue innumerevoli sfumature. Il celebre videogioco "con Paperino e Pippo" ha lasciato il segno in molti di noi, che si tratti di una mera nostalgia legata all'infanzia o meno. Nonostante ciò abbiamo vissuto per anni, in modo viscerale, il profondo valore dell'amicizia mostrato dai protagonisti. Per anni, ludicamente parlando, abbiamo affrontato la costante lotta tra luce e oscurità, quest'ultima in grado di ammaliare e manipolare i ricordi altrui.
Il franchise della software house nipponica si è plasmato su un intreccio narrativo davvero complesso. Dopo un'estenuante attesa di quattordici anni dal secondo capitolo principale, tuttavia, Kingdom Hearts 3 e il suo DLC hanno sgarbugliato la matassa che ci ha accompagnato per tutti questi anni.

Fonzie
midrex triggerato