Resident Evil compie 25 anni!
Survival horror è un termine che oggi consideriamo assodato, di facile spiegazione e più intuitivo di molti altri che bazzicano le nostre pagine. Nel 1996 non era così: il genere era fresco e sottoposto a un vaglio attento e costante, qualcosa che in anni recenti hanno vissuto per esempio i souls-like e i battle royale.
Proprio per la rapidità con cui si è diffuso, superato un primo momento di stupore e caos, s'è poi avuta un'idea più chiara di cosa stesse accadendo al mercato videoludico. S'è capito insomma quali fossero le caratteristiche cardine del genere e come distinguere Splatterhouse (un beat'em'up horror) da Clock Tower.
In sintesi, se Alone in the Dark è stata la singolarità pronta a deflagrare, Resident Evil è stato il Big Bang conseguente, che ha consacrato il genere. Da questo successo di critica e pubblico sono nati non soltanto i sequel del franchise, a velocità spaventosa, ma tutti gli altri sistemi solari dell'universo horror: Project Zero, Dino Crisis, Koudelka, ovviamente Silent Hill e per effetto domino Deadly Premonition, Shadow Hearts, Forbidden Siren e ci sarebbe da non fermarci più. Per seguire col bastone da rabdomante le influenze della saga, dovremmo addirittura considerare l'importanza di Resident Evil 4 e della sua telecamera a spalla per Gears of War e Dead Space.
