Hentai vs. Evil – Recensione
Hentai vs. Evil è il nuovo sparatutto in terza persona di eastasiasoft, publisher di svariati titoli indie celebri, più che per la loro qualità, per la semplicità dei loro trofei di Platino. Hentai vs. Evil però ha subito catturato la nostra attenzione, non lo nascondiamo, con il suo titolo provocatorio. Pronti a salvare le vostre waifu dalle grinfie del male?
Tre waifu sono meglio di una
Hentai vs. Evil non ha una trama e neanche un background narrativo. Tutto quello che c'è da sapere è che dovrete salvare tre diverse esponenti del mondo hentai, fatte prigioniere dalle forze del male per motivi non meglio specificati. Non ci sono però cutscene o boss fight particolari, né prima né dopo aver liberato le ragazze. L'unico riconoscimento che otterremo sarà quello di poter cambiare i loro attributi fisici e i loro abiti, per soddisfare le nostre fantasie più nascoste, o almeno provarci. L'editor dei personaggi è infatti molto scarno e offre davvero poche possibilità: potremo cambiare altezza, grandezza di seno e gambe, il colore della pelle e dei capelli, scegliere tra diversi copricapi, abiti e costumi. Non avevamo grandi pretese, sia chiaro, ma con il nome scelto per questo gioco ci aspettavamo senz'altro momenti trash memorabili, scene controverse e così via. In Hentai vs. Evil, purtroppo, non abbiamo trovato niente di tutto ciò.
Uno sparatutto non troppo serio
La formula di gameplay è molto semplice, anzi praticamente ridotta all'osso. Avremo due modalità, ovvero salvataggio e sopravvivenza. Nella prima dovremo trovare e salvare la ragazza imprigionata, uccidendo prima un certo numero di Razziatori (che sono anche i nemici più forti e resistenti del gioco). In tutte la mappe, completamente esplorabili sì ma senza punti di interazione e comunque piene di asset riciclati, troveremo casse con proiettili speciali e kit medici. In sostanza dovremo sparare senza soluzione di continuità, uccidendo tutto ciò che ci si parerà davanti, raccogliendo di tanto in tanto potenziamenti e infine liberando le nostre ragazze hentai. La modalità sopravvivenza è praticamente un copia e incolla di quanto già descritto, in cui però dovremo resistere per il maggior tempo possibile a orde di zombie e mostri di vario genere. Potremo affrontare il gioco in due livelli di difficoltà, facile o normale. Problemi anche sotto questo aspetto, visto che il bilanciamento è praticamente inesistente, rendendo il grado di sfida troppo basso o esageratamente alto.
Oltre ai già citati proiettili speciali, per sopravvivere alle orde di mostri potremo scegliere tra diversi tipi di armi: dal fucile d'assalto classico, al potente fucile a pompa, fino al fucile di precisione e al lanciagranate. Il feeling con le armi è piuttosto imbarazzante, senza alcun rinculo e con animazioni inesistenti né da parte del nostro personaggio, né da chi subisce i colpi. Hentai vs. Evil ha però un pregio: la sua durata. Portare a termine tutto (Platino compreso) vi porterà via poco più di mezz'ora. In questo così breve lasso di tempo non riuscirete ad annoiarvi, nonostante la pochezza contenutistica del gioco, e potrete arricchire senza problemi la vostra bacheca virtuale.

Piedini anime
Il comparto tecnico di Hentai vs. Evil è forse il problema principale del titolo. Che lo giochiate su PlayStation 4 o PlayStation 5, il risultato sarà comunque insufficiente. I modelli di mostri e ragazze lasciano molto a desiderare e sono animati in modo ridicolo. I tre scenari di gioco sono quasi interamente formati da texture riciclate, piatti e senza personalità. Lo stile in generale prova a ricordare un po' quello cartoonesco di Fortnite, ma fallisce miseramente. Diversi i problemi di compenetrazione dei personaggi con lo scenario, soprattutto in fase di spawn. Inoltre, se su PlayStation 5 il gioco regge senza problemi tanti nemici a schermo ed effetti, come esplosioni o incendi, lo stesso non si può dire della controparte old-gen, afflitta da evidenti cali di frame nelle situazioni più concitate.
Il comparto audio è anch'esso dimenticabilissimo e senza un briciolo di personalità nelle colonne sonore e poco credibile anche nei suoni delle armi. Il gioco è stato tradotto in italiano (solo nei menù, perché non esistono dialoghi) ma l'adattamento sembra esser realizzato tramite un traduttore automatico. Se cercate un gioco in cui rifarvi gli occhi con donnine succinte, non siete nel posto giusto (ma sappiamo che proverete comunque la modalità foto).

Trofeisticamente parlando: l'hentai trionfa sempre sul male
Lato trofei, eastasiasoft ci ha abituato a ricompense molto generose e Hentai vs. Evil conferma il trend. I sedici trofei, con ben dieci ori, cinque argenti e un Platino, sono infatti ottenibili in una mezz'ora scarsa. Tutte le richieste possono essere soddisfatte a difficoltà facile e ci porteranno a uccidere un certo numero di nemici e completare i tre livelli di gioco. Per ulteriori chiarimenti vi rimandiamo alla nostra guida ai trofei. Segnaliamo inoltre la presenza di due liste separate, su PlayStation 4 e PlayStation 5, che si traduce in due trofei di Platino acquistando un solo gioco, nel caso aveste entrambe le console.
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EmaF5
Che titolo strano