Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Beholder 3 – Recensione

Di giochi che raccontano di futuri distopici e regimi totalitari ne abbiamo visti tanti, eppure la saga di Beholder è sempre riuscita a dare una sua interpretazione molto originale al tema. Fin dal primo episodio, rilasciato nel 2016, questa produzione ha saputo offrire ai giocatori qualcosa in più rispetto alla solita critica di società in stile 1984 di George Orwell. In Beholder, infatti, c'è di mezzo la vita personale, gli affetti e il successo lavorativo: è più giusto combattere per i propri ideali o per i propri interessi?



Di cosa parla Beholder 3



Con un simpatico video interattivo, veniamo a conoscenza della storia di Frank Schwarz. L'uomo ha tutto ciò che ha sempre desiderato: una bella famiglia, una splendida casa, una vita tranquilla e un lavoro prestigioso. Cosa può andare storto? Un giorno, Frank viene hackerato e sul suo PC arrivano file assolutamente vietati dal regime. La sorveglianza del governo è sempre attiva e nulla può salvarlo dalla prigione, nonostante non abbia colpe. Chi può averlo incastrato e perché? Non c'è tempo di pensarci, almeno per il momento, ma potrebbe esserci una via d'uscita. La proposta è quella di diventare una spia al servizio dello stato, Frank non esita ad accettarla.



Una strada semplice? Tutt'altro. Ci verrà affidato un condominio di periferia, in cui dovremo occuparci di vari lavoretti (sistemare la caldaia o le lavatrici, buttare la spazzatura) e gestire gli inquilini e i loro problemi. Una normale routine alla quale, però, dovremo affiancare il lavoro da spie. Ci toccherà osservare il comportamento di tutti i personaggi, parlarci per scoprirne tratti dell'identità e intrufolarci in casa loro per installare telecamere o cercare prove dell'infedeltà al regime. Lavorando nel modo giusto potremo riavere il nostro lavoro, la nostra vita e scoprire chi ci ha incastrato, ma a che prezzo? Questo lo sceglierete voi.



https://i0.wp.com/www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2023/02/Beholder_3_001.jpg?resize=696%2C392&ssl=1



Quali sono i tuoi principi morali?



Beholder 3 è, a livello di gameplay, un ibrido tra simulazione e avventura grafica. Il risultato finale è molto interessante, al netto di diverse problematiche che approfondiremo più avanti, con una formula innovativa ma allo stesso tempo semplice nella realizzazione. Muoveremo Frank in ambientazioni 2D per esplorare, interagire, spiare o chiacchierare con altri personaggi. Nonostante il genere, più adatto a mouse e tastiera, il lavoro di adattamento dell'avventura al pad è ottimo. Nell'altra fase del gioco, più simulativa, dovremo muoverci tra i menu di gioco per analizzare eventuali infrazioni alla legge e segnalarle al governo. In tutto ciò non dovremo mai dimenticare di pagare le bollette, pena il game over. Facendo la spia si guadagna bene, ma avere delle scadenze costanti ci farà mantenere sempre l'attenzione al massimo.



Il meglio di Beholder 3, però, è arrivato quando ci portato a pensare “fin dove possiamo spingerci per realizzare i nostri scopi?”. In questo titolo è infatti centrale la discrezione del giocatore, spesso messo davanti a bivi non così scontati. In un mondo così spietato è possibile mantenere la propria integrità o conviene adeguarsi e sopravvivere senza pensare al male che potremmo arrecare al prossimo? Nulla vi vieta di introfularvi in casa di un inquilino, nascondere qualcosa di vietato e segnalarne la presenza alla polizia. Soldi e notorietà facile, ma riuscirete poi a guardarvi allo specchio? E quali saranno le conseguenze?



https://i0.wp.com/www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2023/02/Beholder_3_002.jpg?resize=696%2C392&ssl=1



La scelta giusta



Ogni scelta fatta, avrà dei risvolti sul finale. Dopo poco meno di dieci ore di gioco, infatti, assisteremo all'epilogo, diverso a seconda delle nostre decisioni. Durante l'avventura, infatti, verremo a contatto con tante personalità più o meno dubbie; fidarsi o meno sarà solo una vostra scelta e aprirà scenari futuri imprevedibili. La ciliegina sulla torta a un titolo che, finora, potrebbe sembrarvi praticamente perfetto. La verità è che, nonostante la sua originalità, Beholder 3 è purtroppo minato da tanti difetti, alcuni addirittura insormontabili.



Quello che salta subito all'occhio è legato ai dialoghi. Fondamentali per capire di più sui personaggi e, magari, incastrarli al momento giusto, ma realizzati in modo superficiale. Non è tanto la quantità, a volte eccessiva ma negli standard del genere, quanto la qualità ad essere insufficiente. Senza mezzi termini, diversi personaggi sono noiosi da ascoltare e poco caratterizzati dalle loro parole. Vista l'importanza dei testi, poi, non sempre è possibile saltarli: anche perdersi una riga di dialogo può portarci a commettere errori imperdonabili.



https://i0.wp.com/www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2023/02/Beholder_3_004.jpg?resize=696%2C392&ssl=1



Beholder 3 è buggato?



La risposta è sì, al momento in cui scriviamo la recensione il gioco risulta pieno zeppo di bug. Problemi lievi, come il personaggio che si incastra negli scenari, o più severi, come il crash dell'applicazione, fino ad arrivare a veri e propri “run killer” che costringono a ricominciare tutto da capo. Tanto buon lavoro sprecato? Un po' sì. Beholder 3 poteva essere una piccola gemma e invece rischia di passare inosservato per i suoi problemi strutturali. Il nostro consiglio, se la recensione vi ha incuriosito, è comunque quello di aspettare patch e magari un piccolo sconto.



Nulla da eccepire, invece, sul comparto tecnico del gioco. Volutamente cartoonesco nelle forme ma dai toni molto cupi nei colori, si lascia giocare e ammirare con piacere. Lo stile grafico è subito riconoscibile e calza a pennello sull'avventura e sui protagonisti, un po' vittime e un po' carnefici di questo malato regime totalitario. La scelta di utilizzare una lingua fittizia per le voci non aiuta a rendere i dialoghi più fruibili, ma il comparto audio fa il suo dovere nel complesso. Nota dolente, invece, la totale assenza della lingua italiana.



Il Platino di Beholder 3



Sulla carta, ottenere tutti i trofei del gioco non dovrebbe essere troppo complicato. La presenza di autosalvataggi costanti che non si sovrascrivono e, allo stesso tempo, la possibilità di salvare in qualsiasi momento, rendono le richieste più facili da raggiungere anche in caso di errore. L'elenco trofei di Beholder 3 include un prezioso Platino, ma considerando i diversi bug che affliggono il gioco è bene non essere troppo tranquilli. Una sfida fattibile, in sostanza, a patto che nessun glitch ostacoli il vostro cammino.




L'articolo Beholder 3 – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

Continua la lettura su www.playstationbit.com

26 febbraio 2023 alle 17:10