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Suicide Squad: Kill the Justice League – Recensione

Nove anni dopo l'epico finale di Batman: Arkham Knight, e della trilogia dedicata al Crociato Incappucciato, Rocksteady ritorna con un nuovo titolo supereroistico. I primi rumor parlavano di Superman, poi si è pensato ad un videogioco incentrato sulla Justice League, infine, ecco spuntare, quasi dal nulla Suicide Squad: Kill the Justice League.



Cosa poteva andare storto nel progetto se a plasmarlo erano le magiche mani che hanno creato la trilogia di Arkham? Su carta nulla, il gioco era già fatto, primi trailer di gameplay e pad alla mano, invece, la storia cambia. In negativo? In positivo? Questo sta a voi scoprirlo, proseguendo con la lettura delle ultime gesta, non troppo eroiche, della Task Force X!



È un uccello? È un aereo? No, è…



È un fantastico giorno a Metropolis, la città che ospita il più grande supereroe di tutti i tempi: Superman. Nato Kal-El, il buon Clark Kent è il simbolo di speranza della sua città e del mondo intero, ma non può vincere tutte le battaglie da solo. A dargli man forte, infatti, arriva la Justice League, il supergruppo formato dai più grandi eroi del mondo, tra cui figurano l'Azzurrone, Batman, Wonder Woman, Flash e Lanterna Verde. Ma se esistesse un nemico capace di mettere sotto scacco anche questi straordinari eroi, prendendone il controllo mentale? Chi si occuperebbe poi di gestire i danni causati da questi esseri?



È una notte scura ad Arkham, il manicomio per supercriminali che ospita le più oscure nefandezze di Gotham e dintorni, e Amanda Waller ha bisogno di una squadra per gestire l'enorme problema creato da Brainiac e dalla Justice League, ormai votata al male. Harley Quinn, ̷C̷a̷p̷i̷t̷a̷n̷ Boomerang, Deadshot e King Shark sembrano essere la scelta più opportuna per fondare la Task Force X. Questa è un'unità speciale pronta a terrificanti missioni suicide, tra cui eliminare tutti i membri della Lega.



Peccato che nessuno di loro voglia realmente farlo, ma il vero problema sono le bombe trapiantate nella testa di ognuno dei membri, pronte ad esplodere se non dovessero rispettare gli ordini.



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L'eredità di Arkham



Dopo le presentazioni iniziali e i molteplici, e abbastanza fastidiosi, tutorial, il nuovo supergruppo più amato del mondo è pronto a far baldoria in quel di Metropolis, ormai devastata da Brainiac e le sue unità. Già da qui si percepisce lo straniamento del giocatore, abituato a ben altre modalità di gioco con Batman, ma Rocksteady è pronta a volare in suo soccorso con la Batman Experience. Questa sorta di museo sarà il primo incontro della Task Force X con il Crociato Incappucciato, e farà ripercorrere al giocatore l'intera trilogia di Arkham, mentre si è braccati da Batman. Come ci si sente a ruoli invertiti? L'esperienza sarà claustrofobica e devastante, ma altrettanto divertente.



Questa gita al museo delle fasi iniziali però, avrà un altro obiettivo: collegare il finale di Arkham Knight con Suicide Squad: Kill the Justice League. Una scelta che, purtroppo, non mi ha fatto del tutto impazzire, rendendo in parte incoerente la scelta finale di Bruce Wayne come epico finale di una fantastica trilogia (N.d.r.).



Superata la Batman Experience, è veramente tempo di mettersi al lavoro e far esplodere un po' di super-teste, prima che la Waller decida di eliminare letteralmente il progetto Task Force X. Durante l'avventura, si incontreranno vecchie e nuove conoscenze per il giocatore e per i protagonisti. Le interazioni saranno accompagnate da fantastiche cutscene che il motore grafico renderà totalmente iperreali, facendo diventare il tutto una vera goduria per gli occhi. Non sarà la Suicide Squad di James Gunn, ma è indubbio l'ottimo lavoro svolto da Rocksteady almeno nella parte narrativa del titolo, che ricordiamo essere anche totalmente doppiato in italiano.



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Kill the Justice League



Se nella parte narrativa ci troviamo davanti ad un'ottima prestazione da parte dello studio di sviluppo, lato gameplay la situazione cambia.



Ancora oggi è difficile catalogare Suicide Squad: Kill the Justice League come un gioco brutto o fatto male, perché, controller alla mano, ci troviamo davanti alla quasi perfezione tecnica. Fluidità, precisione, totale assenza di glitch grafici, bug e simili, la nuova IP di Rocksteady è assolutamente un fiore all'occhiello del genere. Ed è proprio qui che le perplessità cominciano a farsi strada.



Dal primo trailer di presentazione del gameplay, è stato chiaro che questo gioco non sarebbe stato Batman: Arkham, e ci va benissimo così. Del resto, è lecito che un'azienda nel tempo muti, migliori e cambi i suoi obiettivi. È stata la scelta di genere a lasciare maggiormente perplesso il pubblico, facendo sempre Suicide Squad: Kill the Justice League una sorta di Marvel's Avengers, di cui, purtroppo, conosciamo tutti la storia.



Dopo il dietrofront di Warner Bros e Rocksteady e la posticipazione del lancio, dunque, si era sperato che ci fosse un cambio di rotta da parte dello studio che ha continuato imperterrito per la sua strada. Ha fatto bene? Questa, purtroppo, è una risposta che solo il singolo individuo può dare. Vi possiamo sicuramente dire che il gioco non è Marvel's Avengers ma neanche quel piccolo gioiello di Marvel's Guardians of the Galaxy. Con molto rispetto, è comunque lecito dire che il nuovo titolo di Rocksteady è maledettamente divertente.



In Suicide Squad: Kill the Justice League si spara bene, si svolazza bene tra i palazzi, c'è molto da fare oltre alla storia principale. Ci sono, di nuovo, i trofei dell'Enigmista, i contenuti post-lancio promettono veramente bene e se siete accompagnati da amici durante l'avventura, state certi che passerete delle ore di sano divertimento.



Non sarà Batman: Arkham, è forse è anche giusto così perché è difficile immaginarsi King Shark che opta per un KO silenzioso o Harley Quinn che pensa ad una strategia per limitare il caos. È il caso di chiedersi, dunque, se noi, in quanto videogiocatori, siamo pronti a cambiare e accettare il naturale evolversi delle cose, in favore dei tempi e delle richieste di mercato.



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Il Platino di Suicide Squad: Kill the Justice League



Benvenuti nella sezione più amata dai supereroi, e dai cacciatori di trofei. Sbloccare il trofeo di Platino di Suicide Squad: Kill the Justice League non sarà difficile e neanche estremamente lungo. Superata la storia principale e relativi trofei, da buoni supereroi in erba con una bomba nel cervello, dovrete completare le missioni di supporto ad alcuni personaggi secondari, come Pinguino e Hack.



Contemporaneamente aumenterete il livello dei protagonisti e che vi porterà verso altre scintillanti coppe da sbloccare, specialmente verso quella del livello 50. Infine, la parte meno divertente sarà legata alle missioni Incursione, alla quale potrete prendere parte solamente farmando materiali. Dopo circa quaranta ore vedrete sicuramente spuntare la scintillante coppa di Platino. DING!




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22 febbraio alle 17:00