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Save Me Mr. Tako: Definitive Edition – Recensione Speedrun

Christophe Galati e Limited Run Games portano su console Save Me Mr. Tako: Definitive Edition, che vi raccontiamo in una recensione Speedrun. Il gioco è un omaggio ai classici platform per Game Boy, ma non disdegna qualche interessante aggiunta. Se non avete paura di affogare, preparatevi a scendere nelle profondità dell'oceano.



Un eroe di nome Tako



Pur trattandosi di un prodotto all'apparenza semplice, Save Me Mr. Tako vanta una trama relativamente articolata. Il titolare Tako è un polpo impegnato assieme ai suoi simili in una guerra contro la razza umana. Quando però una donna sta per affogare, Tako decide di salvarla e trova così lo scopo della sua vita. Punterà infatti a fermare i suoi compagni tentacolari per fermare la guerra e riportare la pace nel mondo. La trama viene raccontata attraverso numerosi dialoghi, che svelano interessanti retroscena sul nostro amico e non solo.



Come detto, la scelta risulta particolarmente sorprendente, vista la chiara ispirazione a titoli come Kirby (con cui ci sono molte similitudini) e Super Mario. Seguire la narrazione è comunque piacevole e semplice, nonostante l'assenza di localizzazione in italiano. Lo stesso dicasi per il percorso che intraprenderà il nostro eroe: 50 livelli in 6 mondi è la strada da seguire per salvare il genere umano. Questo porta a una longevità più che discreta, nonostante dopo qualche ora si avvertirà una certa ripetitività nella formula di gioco.



All'atto pratico, infatti, Save Me Mr. Tako altro non è se non un classico platform. Certo, ci sarà qualche meccanica particolare che darà pepe al tutto, ma nulla per cui gridare al miracolo. Di base dovremo infatti saltare, evitare voragini e nemici ed eventualmente occuparci del boss di turno. Il tutto con comandi tutto sommato precisi, ma minato purtroppo da alcune hit box non esattamente esaltanti.



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Il gameplay di Save Me Mr. Tako



Vi ricordate quando abbiamo detto che Save Me Mr. Tako ha molte similitudini con Kirby? Ebbene, la meccanica dei cappelli lo rende evidente: il nostro polpo potrà infatti indossare una cinquantina di copricapi diversi, che gli forniranno modifiche estetiche o poteri. Da sparare frecce a lasciare scie di fiori, ci sarà davvero l'imbarazzo della scelta. Questa è la prima delle due meccaniche “inedite” del gioco: l'altra permette a Tako di sparare palle d'inchiostro che paralizzeranno i nemici. Una volta colpiti, potranno temporaneamente essere utilizzati come pedane.



Questa combinazione di elementi unita alla presenza di missioni secondarie legate al ritrovamento di umani rapiti rende Save Me Mr. Tako più di un semplice tributo al passato. Nonostante questo, come anticipato, nel corso della campagna si avvertirà una certa ripetitività, dovuta a schemi costanti che ritornano nel completamento dei numerosi livelli proposti. Si tratta di un problema storico del genere, soprattutto per platform bidimensionali, che viene percepito maggiormente complice la longevità sostenuta. Tirata d'orecchi anche per alcuni boss non esattamente “friendly”, ma la possibilità di modulare la difficoltà aiuterà i meno abili. Nonostante questo, avventurarsi nei livelli progettati da Christophe Galati è davvero piacevole, complice un comparto tecnico invidiabile.



La grafica in pixel art è correlata da varie palette di colori (tra cui una in puro stile Game Boy), che i giocatori potranno alternare a piacimento. Lo stile generale è davvero accattivante, soprattutto per chi ama le opere che strizzano l'occhio al passato. Ottima anche la colonna sonora, che contribuisce nel portare indietro le lancette videoludiche di qualche anno. Poche critiche anche a longevità e comandi, al netto del problema delle hit box di cui abbiamo parlato e di una rigidità che a volte si avverte affrontando le sezioni platform. Niente comunque che possa guastare un'esperienza generale più che buona.



Il Platino di Save Me Mr. Tako



Se siete cacciatori di trofei, sarete felici di sapere che la lista di Save Me Mr. Tako include uno scintillante Platino. Meno piacevole scoprire che all'interno dell'elenco trovano spazio tantissime coppe di miscellanea, oltre a quelle che richiedono di trovare le varie aree segrete e completare il gioco al 100%. Bisognerà anche terminare l'avventura senza mai morire e soprattutto affrontare la campagna in modalità classica. Non esattamente una passeggiata: fate attenzione se non volete trasformarvi in un'insalata di polpo!




L'articolo Save Me Mr. Tako: Definitive Edition – Recensione Speedrun proviene da PlayStationBit 5.0.

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25 maggio alle 17:00