Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

The Bridge Curse 2: The Extrication – Recensione

Softstar Entertainment, PQube e Gamera Games uniscono nuovamente le forze per dare luce a The Bridge Curse 2: The Extrication, sequel di The Bridge Curse: Road to Salvation. Il primo gioco ci aveva lasciati con delle buone impressioni, anche se non esente da alcuni problemi, ma come se la saranno cavata gli sviluppatori con questo sequel? Scopritelo leggendo la nostra recensione!



Inspirato da una leggenda



The Bridge Curse 2: The Extrication trae ispirazione da una famosa leggenda taiwanese. Racconta la storia di questo college infestato, in cui accadono strani eventi. Il gioco, quindi, come il suo predecessore, trae ispirazione da questa leggenda, cercando di sfruttare questo aspetto per incutere terrore nei giocatori.



Abbiamo la possibilità di vestire i panni di diversi personaggi che decidono di indagare su quanto si dice riguardo al college in questione. Ovviamente, questa non si rivela affatto una buona idea. Non passerà molto tempo prima che dovremo vedercela con i fantasmi che infestano questo posto.



In termini di trama, quindi, possiamo dire che, anche se non sembra essere nulla di originale, gli sviluppatori sono riusciti a raccontarla in modo davvero coinvolgente. Se riuscirete a non spaventarvi, rimarrete incollati allo schermo cercando di capire quale sia la conclusione della storia (e vedere se c'è un lieto fine o meno).



https://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2025/01/ss_dae0894ce952180543979030c28baad4cc375f78.1920x1080.jpg



Classico gameplay hide and seek



Il gameplay di The Bridge Curse 2: The Extrication è il più classico per questa tipologia di giochi horror: dovrete esplorare e nascondervi quando la minaccia si presenterà. Quindi, dal punto di vista del gameplay, non ci sono differenze rispetto a quanto visto nel primo capitolo, gli sviluppatori hanno deciso di continuare sulla stessa linea.



Tuttavia, questo non significa che sia una cosa negativa. Se qualcosa funziona, perché dovrebbe essere cambiato? Ed è proprio questo il ragionamento che, con ogni probabilità, hanno fatto anche gli sviluppatori del gioco. Inoltre, si adatta perfettamente a come è stato sviluppato il gioco e alla storia che vuole raccontare.



Quindi, aspettatevi di assumere il ruolo dei protagonisti e di andare in giro per le ambientazioni cercando di scoprire cosa sta succedendo, evitando di farvi catturare dai fantasmi che infestano il luogo. Se, per vostra sfortuna, riusciranno a prendervi, sarà infatti game over istantaneo. Di conseguenza, dovrete prestare la massima attenzione ed essere bravi a studiare lo schema dei nemici per evitarli.



https://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2025/01/ss_fd81d413eb4ae5727fc6d057f9db323b3ce8a82f.1920x1080.jpg



I nemici vi faranno rabbrividire



Come ci si aspetterebbe da ogni gioco horror per eccellenza, i nemici presenti in The Bridge Curse 2: The Extrication sono davvero terrificanti. Ma uno su tutti ha catturato la nostra attenzione (e non solo): la Ballerina. È probabilmente uno dei nemici più terrificanti mai concepiti in un gioco horror. Non tanto per il suo aspetto, quanto per la tradizione che aleggia attorno ad essa.



Un'altra cosa importante da menzionare, infatti, riguarda la tradizione folkloristica dalla quale derivano i vari fantasmi che vi perseguiteranno durante la vostra avventura. Nessuno di loro è lasciato al caso. Sono tutti nemici ben studiati e con un'eccellente storia alle spalle, il che li rende ancora più terrificanti.



Infine, non possiamo non menzionare le ambientazioni del gioco. Nonostante si tratti di un college, gli sviluppatori sono riusciti a rendere al meglio l'atmosfera di terrore che lo circonda. Aggirarsi per le aule e nei corridoi, vi farà sicuramente venire la pelle d'oca (soprattutto in alcuni momenti del gioco).



Tuttavia, rimangono ancora alcuni problemi legati all'AI e alla realizzazione generale dei personaggi. Essi, seppur migliorati rispetto a quelli che abbiamo avuto modo di vedere nel primo capitolo, presentano ancora delle incertezze dal punto di vista del design. L'effetto “plasticoso” e lo sguardo “assente” dei protagonisti sono dei problemi che rimangono presenti. Inoltre, vi sono anche determinati punti del gioco in cui le texture non sono così veloci nel caricamento, anche se non presentano un vero e proprio problema all'esperienza di gioco generale.



Il platino di The Bridge Curse 2: The Extrication



La lista trofei di The Bridge Curse 2: The Extrication conta 26 trofei, tra cui: 8 d'oro, 5 d'argento e 12 di bronzo, più l'agognato Platino. Come per il primo capitolo della saga, aggiungere questa nuova, scintillante coppa virtuale nella vostra bacheca non sarà un'impresa difficile, anzi. Vi basterà completare il gioco e prestare attenzione a determinate azioni in-game da dover effettuare in determinati punti. In più, dovrete trovare tutti gli immancabili collezionabili ed assistera ad entrambi i finali del gioco. Una volta fatto ciò, avrete una nuova coppa di Platino da sfoggiare!




L'articolo The Bridge Curse 2: The Extrication – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

Continua la lettura su www.playstationbit.com

22 gennaio alle 17:10

Piace a 1 persona