The Order: 1866, due sequel erano già pronti, se le cose fossero andate bene
I sequel di The Order: 1886 avrebbero dovuto essere addirittura due, per una trilogia che si è scontrata con la mancanza di supporto per il videogioco e con la mesta fine di Ready at Dawn. Il direttore creativo di The Order: 1886 Ru Weerasuriya, ha rivelato in una recente intervista che, se il titolo avesse avuto successo, si sarebbe sviluppato in modo importante.
Il primo sequel, The Order: 1891, era già nelle primissime fasi di sviluppo prima che il progetto venisse cancellato. Weerasuriya aveva esposto le sue meccaniche di base in una bozza di qualche pagina, includendo combattimenti su più ampia scala e le funzionalità multigiocatore che erano state scartate dal primo capitolo.
Il terzo gioco della serie, The Order: 1899, esisteva forse solo nella mente del creative director e non sapremo mai dove sarebbe andato a parare. In una realtà parallela o in un contesto da “what if” forse la serie avrebbe potuto sfondare e diventare una pietra miliare della storia PlayStation, ma le vendite non entusiasmanti e i difficili rapporti del team di sviluppo con Sony hanno scritto una storia diversa.
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alfaalex
Onestamente, questa notizia è un colpo al cuore per chi, come me, aveva visto in The Order: 1886 un potenziale enorme, pur con tutti i suoi difetti. Artisticamente era un gioiello, con un worldbuilding steampunk/vittoriano che poteva davvero diventare un universo narrativo di riferimento per PlayStation. Certo, il gameplay era limitato, troppo scriptato e lineare, ma si vedeva che c'era un'idea, un'ambizione dietro.
Sentire che The Order: 1891 era già in gestazione, con promesse di battaglie su scala più ampia e addirittura una modalità multigiocatore, fa male. È la classica storia di un gioco con basi solide ma lanciato nel momento sbagliato, forse troppo presto o senza il giusto supporto da parte del publisher.
Il fatto che si parlasse già di un 1899 mi fa pensare che Ready at Dawn avesse una visione chiara, non stavano improvvisando. E ora, invece, ci resta solo un "what if", l'ennesima IP interessante sacrificata sull’altare delle vendite immediate e dei rapporti aziendali poco trasparenti.
Peccato davvero. Con un sequel, magari correttamente supportato da Sony, The Order sarebbe potuto diventare il Gears of War di PlayStation. Ma ormai è solo un altro nome sulla lunga lista delle occasioni mancate.