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Ziggurat – Recensione

Preparatevi a scalare un tempio decisamente particolare con Ziggurat, gioco da tavolo di cui vi sveliamo i segreti nella nostra recensione. Pubblicato da Asmodee e sviluppato da MindWare, il titolo si propone come un entry level per un genere decisamente particolare: quello dei giochi legacy.



Incolla, piega, modifica



Che il mondo dei giochi da tavolo sia radicalmente cambiato negli ultimi anni è un dato di fatto. Ad opere classiche e immortali come Monopoly e Risiko si sono affiancati titoli decisamente più complessi o alternativi. Una delle innovazioni più grandi è stata però introdotta dai giochi legacy, ovvero strutturati in forma di campagna. Nel corso delle partite, ci si trova ad alterare le componenti e le carte presenti, oltre ad aggiungere nuove regole, facendo di fatto crescere la sfida di pari passo con l'esperienza.



Opere come Pandemic Legacy e Gloomhaven sono state in grado di conquistare milioni di giocatori, spingendo varie case a provare questa strada molto particolare. E proprio a questo mondo appartiene Ziggurat, titolo ideato da due designer celeberrimi quali Rob Daviau e Matt Leacock. La coppia ha già collaborato per realizzare le versioni legacy del già citato Pandemic e del recente Ticket to Ride: Legends of the West e si ritrova per proporre un'esperienza che punta ad essere più accessibile.



A dispetto di una scatola di dimensioni relativamente contenute, Ziggurat propone un elevato numero di componenti: miniature e schede per gli eroi, carte e segnalini, oltre a 6 buste capitolo che apriremo man mano che proseguiremo nella campagna. A farla da padrone è però l'affascinante tabellone modulare a sei livelli che andrà a rappresentare la nostra ziggurat. L'obiettivo dei giocatori sarà quello di scalarla, evitando di finire nelle buche presenti e schivando gli spiriti di fuoco.



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Come si gioca a Ziggurat



Se siete abituati a sfidare i vostri amici in partite all'ultima scorrettezza, con Ziggurat dovrete cambiare registro. Quello che abbiamo di fronte è infatti un gioco legacy d'avventura cooperativo, in cui ci si dovrà aiutare l'un l'altro per tentare di raggiungere un obiettivo comune. Trattandosi di un'opera pensata per giocatori di ogni età e livello di abilità, non stupisce che le meccaniche siano semplici e intuitive.



All'inizio della partita si piazza la ziggurat al centro del tavolo e si dispongono alla base i personaggi. Ogni giocatore riceve una scheda, che dovrà personalizzare man mano che si progredirà nella storia. Potremo aggiungere una foto e ricevere abilità e persino titoli completando certe imprese. Tutto contribuisce a rendere il personaggio più personale e unico, dando un senso di progressione e di evoluzione. Ogni giocatore riceve anche una carta azione iniziale, che indicherà delle mosse eseguire obbligatoriamente nel proprio turno.



Sarà possibile iniziare la partita, nella quale l'obiettivo è portare tutti i personaggi in cima alla piramide. Sarà necessario collaborare e studiare le mosse, per trasformare quelle che potrebbero sembrare carte negative in vantaggio. In ogni turno, saremo chiamati a spostare uno o più eroi di uno specifico numero di caselle. Potremo passare sopra buchi e altri eroi, ma se termineremo i nostri movimenti su uno spazio con una voragine cadremo e tutta la squadra avrà perso. A ostacolarci abbiamo anche gli spiriti di fuoco. Questi sono minacce che punteranno anch'esse a risalire la ziggurat: se ce la faranno prima di noi, avremo perso. Dovremo generarli o muoverli seguendo le regole della seconda parte della carta e, se attraverseremo o ci fermeremo con gli eroi su una loro casella, saremo sconfitti e rimarremo scottati (letteralmente).



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La vita è fatta a scale



Imparare a conoscere la ziggurat diventa fondamentale per trionfare. Potremo infatti salire da un piano all'altro solo utilizzando le scale, stesso percorso che seguiranno anche gli spiriti di fuoco. Le rampe, di contro, ci faranno scivolare verso il basso. Sfruttare in maniera tattica i movimenti e le azioni delle carte, oltre a decidere saggiamente come e dove spostarsi, fa la differenza tra vittoria e sconfitta. Dovremo parlare spesso coi nostri compagni e persino chiedergli cosa vedono dal loro lato della torre. Inoltre chi arriverà in cima potrà usare i suoi movimenti per aiutare gli altri a superare le difficoltà.



In tutto questo non va però dimenticato che Ziggurat è un gioco legacy. Al termine di ogni partita, qualora riusciremo a vincere, potremo leggere la conclusione della storia per passare al capitolo successivo. Le sei buste celano infatti al loro interno nuove regole e segreti affascinanti. Ovviamente, trattandosi di un'esperienza progressiva e per certi versi “one shot”, preferiamo non svelarvi nulla su ciò che vi attende, ma possiamo dirvi che la curva di difficoltà è relativamente dolce. Non aspettatevi quindi di dover metabolizzare una quantità industriale di nuove regole a ogni nuova busta. Troverete piuttosto piccole modifiche volto a rendere le partite sempre coinvolgenti.



La componente “evolutiva” di Ziggurat è anche l'elemento che più potrebbe far preoccupare chi non ama manipolare eccessivamente i propri giochi da tavolo. Si tratta però di un elemento che la maggior parte dei titoli legacy propone, in grado di rendere l'esperienza davvero personale e di creare mondi e avventure unici.



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Ziggurat: un'avventura per tutta la famiglia



Dopo aver affrontato la campagna di Ziggurat, possiamo dirvi che il titolo di Rob Daviau e Matt Leacock fa esattamente quello che promette. Si tratta di un'esperienza legacy cooperativa semplice da metabolizzare e adatta a qualsiasi giocatore, perfetta per introdurre al genere chi non lo conoscesse. Le meccaniche sono immediate e l'evoluzione delle stesse nel corso dei sei capitoli non è mai troppo brutale. Interessante anche la presenza dei titoli, che porta i giocatori a competere tra loro per ottenere i migliori e schivare che fungono da scherno per azioni finite male.



La voglia di scoprire cosa ci attende nello step successivo è tangibile, tanto che vista anche la durata contenuta delle partite (parliamo di circa 20-40 minuti) saremo invogliati a iniziarne subito una nuova o magari ritentare una missione fallita. Il numero di giocatori, da due a quattro, è perfettamente bilanciato per offrire un'esperienza in grado di divertire tutti coloro che parteciperanno alla scalata, mentre la necessità di ottimizzare le mosse stimola le riflessioni al tavolo e la collaborazione. Interessante anche la possibilità di riaffrontare i capitoli a nostra discrezione, rimuovendo gli elementi avanzati eventualmente aggiunti.



Non ultimo, Ziggurat eccelle anche a livello di componenti. Il design dei personaggi è piacevole, mentre le carte risultano chiare e intuitive. L'elemento di maggior pregio resta l'affascinante ziggurat, facile da assemblare e incredibilmente evocativa una volta piazzata al centro del tavolo. Un elemento così importante è in grado di affascinare non solo i più giovani, ma anche i veterani dei board games.



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16 ottobre alle 17:10

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