MattCage

West e Zampella sono e rimangono i guru dell'FPS e Titanfall ne è la loro ludica dimostrazione.
I maestri rimangono tali anche senza il loro lavoro principale che, grazie ad EA e Microsoft, si è trasformato in un'interessantissima finestra sul futuro dell'eSport in chiave sparatutto. Anche l'azzardatissima scelta di praticamente non offrire una vera modalità in singolo rende tangibile l'idea che Respawn ha del suo progetto, che sinceramente spero venga esasperata a più non posso nel loro prossimo progetto.
In questo interessantissimo FPS a meccaniche verticali tutto è votato all'agonismo, più che alla "tamarraggine", anche nell'esagerata introduzione dei Titani. Presentati come la chiave di volta del gioco, in realtà si sono dimostrati essere null'altro che puro sale grosso sulle sorti delle partite ma forse è proprio ciò che serviva al genere. I DLC stanno portando questa e tutte le altre idee di game design sempre più all'esasperazione, così come dovrebbero inseguire gli altri sviluppatori di questo genere.
Il comparto tecnico e, sopratutto, quello grafico lo allontanano dal fregio di nuova "pietra miliare" (ergo del voto massimo) del genere, cosa in cui invece nei tempi passati il duo era già riuscito ad eccellere: un vero peccato.
Un gioco da provare se si vuole assaggiare qualcosa dei prossimi 10 anni di FPS, un gioco da avere (con conseguente acquisto della piattaforma di gioco) se si è amanti del genere.

Qualcuno ha detto di questo gioco: "Dura solo 40 minuti!". Ma, dannazione, ce ne fossero sempre così di 40 minuti, io darei tutto il mio stipendio in videogiochi!!!
Hideo Kojima c'è riuscito ancora. A maggior ragione in soli 40-60 minuti di gioco giocato, è riuscito a dimostrare dove i videogiochi possono arrivare. Ground Zeroes non sbaglia sotto alcun aspetto: meccaniche, estetica, tecnologia e narrazione sono tutte curate nei minimi dettagli e realizzate alla perfezione, forse stabilisce addirittura dei veri e propri nuovi standard in tutti i campi citati.
Per chi si stesse ancora lamentando dei suoi durata e costo, sappia che Kojima-san stesso ha ripetuto più e più volte che questi non è altro che un episodio pilota, che il launch price non è stato dettato da lui e che l'intero progetto avrebbe dovuto avere l'unico scopo di dare un assaggio di cosa sarà il futuro MGS: The Phantom Pain. E che assaggio che è, ragazzi!

Un capolavoro a metà. È tanto il gioco più costoso della storia, nonché ben sviluppato, quanto l'avventura più ripetitiva che la storia dello sparatutto ricordi, forse.
Nemmeno con gli amici la situazione migliora, se non fosse per i DLC che aggiungono un po' di novità per circa 5, 10 minuti.
Chi come me ha giocato Halo adorerà la sua impostazione mentre i Sonari di Ludomedia tendenzialmente lo odieranno: questo perché nonostante Bungie si fosse detta felice d'essersi finalmente liberata del "peso" (badate a questa parola, prendetela con le dovute pinze, n.d.Mattia) della serie di Halo, non ha fatto altro che riproporre le meccaniche del suo storico brand in salsa MMO, con l'aggravante di una narrazione che più ripetitiva non si poteva.
Sul piano tecnico nulla da eccepire, stiamo pur sempre parlando di professionisti come i tecnici di Bungie; tuttavia l'abito non fa il monaco, diceva qualcuno.
Un'occasione certamente fallita, dato l'investimento, che fortunatamente ha ancora una speranza in un sequel. Il classico caso commentabile con un "bella l'idea, un po' meno la realizzazione".

Da quando c'ha messo le mani David Rutter, FIFA è sempre FIFA sia nel bene che nel male.
Mi riferisco alle ottime novità, come lo stadio "vivo", i dettagli à la campo deteriorabile o la IA che ricorda le azioni del giocatore, novità che insieme alle altre continuano a schiacciare la concorrenza senza se e senza ma.
Tuttavia la serie continua a soffrire dei suoi mali storici e ne aggiunge qualcuno di nuovo, come i fin troppo incerti portieri (che in teoria avrebbero dovuto dimostrare nuove reazioni e non solo nuove e gravi papere) o una telecronaca che, in teoria rinnovata dalle voci di Pierluigi Parla e Stefano Nava (chi? n.d.Mattia), non è nient'altro che un set di tutte le storiche battute scritte per Caressa e Bergomi lette dai due nuovi cronisti. Scelta penosa e addirittura triste, talvolta.
Solitamente avrei chiuso un occhio sul solito lato oscuro di FIFA ma dopo 7 anni è forse ora di rivedere il workflow annuale ed investire un po' - magari qualche migliaio - di Dollari nel bugfixing: FIFA non può vivere per sempre di rendita (e di votoni come 9 e/o 9,5).