AleAlex

2023, Odissea nello Spazio

Dunque, dopo non so nemmeno quante ore, posso dire di non aver più nulla da chiedere all’ultima fatica di casa Bethesda.
Il viaggio è stato lungo, a volte soddisfacente ed altre meno, ma non posso negare di essermi divertito. Mi resta però un piccolo retrogusto amaro, a conclusione di questa lunga avventura.
Il gioco è sicuramente divertente, ha un’ottima lore di fondo e una trama principale molto carina. Ottime anche alcune quest delle fazioni, ad esempio ho trovato molto bella quella della Flotta Cremisi.
Purtroppo non è stato tutto oro.
Il problema di Starfield è lo stesso che attanaglia molti altri titoli Bethesda, e più in generale moltissimi titoli open world: la ripetitività sul lungo periodo. Solo su scala molto più ampia visto che si hanno a disposizione centinaia di pianeti.
Alcune missioni, potrete immaginarlo, sono tutte un “vai li e fai questo. Poi torna da me” e capirete che tra viaggi interstellari inframezzati da caricamenti, è una bella rottura di palle alla lunga.
Altro aspetto che mi ha fatto storcere il naso poi, è l’IA dei nemici, molto spesso troppo, troppo idioti e prevedibili.
Bethesda diceva, se non erro, di aver abbassato l’IA dei nemici perché troppo alta? Ecco forse l’hanno abbassata un po troppo.
Per finire poi con la cosa che mi ha fatto incazzare di più: i troppo frequenti cali di frame, i freeze del gioco che mi hanno costretto troppo volte al riavvio del medesimo, e i crash.
Forse sono stato io l’unico sfigato, ma non riesco ad accettare che nel 2023 su console next gen io debba rivivere in parte, quello che ho vissuto su PlayStation 4 con Cyberpunk 2077. Inaccettabile.

In conclusione un gioco discreto, che diverte e intrattiene (se amate il Bethesda-style), forse affossato in parte non solo dai suoi limiti, ma anche da un hype oggettivamente senza senso. Perché ragazzi, Bethesda questo sa fare, e aspettarsi che tirasse fuori il gioco del decennio forse era un po esagerato.