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EmblemadiFuoco

ha scritto una recensione su Persona 5 Royal

Cover Persona 5 Royal per PS4

Rubare il cuore dei videogiocatori.

Un'anno e mezzo fa iniziava un'avventura che mai più se ne andrà dalla mia memoria. Un viaggio che con diffidenza si è addentrato nei meandri della casa di sviluppo più in ascesa dell'attuale generazione di console, uscendone emozionato come nessun videogioco, fino ad ora, sia mai riuscito a fare. Un lungo cammino costellato di personaggi iconici, cultura giapponese, accettazione di mitologie e religioni differenti nonché un'epica vicenda che cita il meglio di Hollywood e anime. Sto parlando, ovviamente, di Persona 5 Royal.
La quinta iterazione della saga sorella di Shin Megami Tensei non mi aveva colpito del tutto nel contatto iniziale. In primis per una mia poca conoscenza dei JRPG, approfondita in alternanza a questa lunghissima run, ma principalmente per le tematiche a volte borderline. Persona 5 Royal non coccola i giocatori che vi si avvicinano, ma subito attacca il mondo moderno nelle sue parti più oscure senza preparare in alcun modo i suoi avventori. L'introduzione risulta così iconica, dove la poesia della Piazza della Stazione di Shibuya in fiore si alterna con i misteri dei Palazzi e del Metaverso, parlando di un professore della scuola del protagonista e delle sue deplorevoli azioni. Tale incipit descrive alla perfezione l'anima del Gioco di Ruolo Giapponese di Atlus, che unisce in se la bellezza del mondo animato con la profondità della filosofia romanzata, l'epicità delle produzioni cinematografiche con le strategie videoludiche più efficaci. Un elemento, questo, che rimane fisso per l'intera durata dell'avventura. Persona 5 Royal ha una struttura ben precisa, costruita per funzionare in un loop di ottima qualità. Nel titolo vivremo giorno per giorno le esperienze del nostro protagonista, potendo alternare una serie di interessanti attività. Potremo passare del tempo con i compagni di party, con uno sviluppo di tali PG strutturato in una forma non dissimile dalle visual novel, con approfondimento delle narrative individuali dei membri del cast; Potremo svolgere mansioni o svaghi per aumentare le "Social Skills", ovvero una serie di abilità che aprono le porte a nuove diramazioni narrative; Potremo lanciarci nella Main Quest, assaltando uno dei Palazzi, ovvero la manifestazione dei desideri reconditi del villain di turno; Potremo perfino risolvere una serie di storie secondarie, tutte affini alle tematiche delle missioni principali. Cosa rende, però, questa routine ripetuta costantemente così affascinante, tanto da capitalizzare la sua attenzione in un mare di videogiochi ben più dinamici? Principalmente tre fattori:
1) L'eccelsa scrittura. Persona 5 Royal ha una mole di dialoghi, informazioni, momenti scritti e fasi narrate davvero mastodontica. Ma nonostante la quantità così grande, e a volte perfino eccessiva, di contenuti, il tutto racconta di un universo vivo e vibrante, con un enorme messaggio da mandare a tutti, videogiocatori e non. L'ultima grande fatica del P-Studio è l'inno all'essere se stessi più grande che la storia della cultura pop abbia mai visto. Joker, Ryuji, Makoto, Haru, Akechi, Futaba, Yusuke, Yoshizawa e perfino Morgana sono tutti comprimari unici, caratterizzati da un proprio stile e da propri obiettivi ed interessi. Tante sub-cultures convergono in Persona 5 Royal, a partire dalla realtà urban per passare attraverso il mondo nerd, fino ad arte classica e a principi chic con minimalismo e citazioni alla Sanrio. Queste differenti ispirazioni non vanno solo a costruire le backstory che possiamo scoprire nei momenti "visual novel", ma saranno costitutivi delle principali contrapposizioni presenti nella storia. L'intera trama mette i così chiamati Phantom Thieves, i Ladri Fantasma, contro un mondo ormai vetusto e passato, che si aggrappa ancore a sole ragioni economiche senza pensare ad arte ed empatia, che dovrebbero essere la base per la creazione di una società del futuro. Nasce così un mondo che, al netto della sua natura fantastica e dei suoi momenti epici, parla di individui che se forzati a compiere azioni da loro non apprezzate giungono alla tristezza più oscura.
2) L'impianto artistico. Persona 5 Royal evolve lo stilema dei suoi predecessori non tanto dal punto di vista tecnico, ma a partire dall'impostazione stilistica generale, che passa dal noir-thriller del quarto capitolo al funky di questo grande capolavoro. Le tonalità dell'intera produzione puntano sul rosso, su una sorta di fiamma o fiaccola per la speranza del futuro. L'unione della colonna sonora "by Lyn", fatta di pezzi energici e che puntano al ballo e alla forza d'animo, con un insieme di menù, character design, ambientazioni e stili di Personae e Palazzi trasforma Persona 5 Royal in una delle proposte più innovative dell'attuale generazione videoludica. La commistione di tante glorie dell'intrattenimento moderno nella grande poetica orientale rende l'opera citata un ponte unico, comprensibile da tutti e che permette di conoscere lati reciproci delle grandi culture internazionali.
3) Il celere Sistema di Combattimento. Persona 5 Royal riesce, senza troppa difficoltà, a proporre una formula ruolistica ormai fondativa del genere, non dissimile da quello che abbiamo vissuto in Final Fantasy, Chrono Trigger, e nei Pokémon dell'era d'oro. A questa forte linea si affianca però una struttura geniale che snellisce, velocizza e alleggerisce uno stilema non per tutti nei ritmi moderni. Tale operazione è possibile grazie alle meccaniche della Staffetta e dell'All-Out Attack, ovvero alternando più alleati in un unico turno e svolgendo un assalto coordinato della loro maggior parte. Quello che avveniva in una mole di tempo consistente, in Persona 5 Royal si risolve in pochi secondi, favorendo un numero maggiore di battaglie e con più creature incontrare ed affrontate. Come il buontempone di Dario Moccia disse in tempi non sospetti, l'esperienza proposta unisce il classicismo ed empatia dei Mostriciattoli Tascabili, con la freschezza glamour de "Le Bizzarre Avventure di Jojo".

Persona 5 Royal risulta così, per me, il più bel videogioco che abbia mai sperimentato, scalzando Metal Gear Solid 2. Un titolo che sovrasta i suoi innegabili problemi di ritmo con una storia da vivere e affrontare da grandi appassionati, ma comprensibile da tutti e che risveglia quell'essere a noi recondito che ci chiede di fare ciò che più amiamo, rimanendo noi stessi nonostante tutto. La sua potenza artistica, la forza emotiva del cast, il gameplay nuovo e dinamico, rendono questa esperienza una summa theologiae di ciò che un racconto deve garantire. L'alternanza di risate e pianti, la comprensione di noi stessi, la conoscenza acquisita di usi e costumi lontani sono piccoli pezzi di un puzzle che nasconde bene le sue inevitabili sbavature. Persona 5 Royal è come un caldo caffé al Leblanc in una giornata d'inverno. Non importano le difficoltà e i cambiamenti, la magia nella nostra quotidianità non svanirà mai.

10

Voto assegnato da EmblemadiFuoco
Media utenti: 9.5 · Recensioni della critica: 9.5