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EmblemadiFuoco

ha scritto una recensione su Fire Emblem Engage

Cover Fire Emblem Engage per Nintendo Switch

I due volti dell'Emblema della Rinascita

La saga di Fire Emblem ha avuto, nel corso del suo passaggio dalla 3DS alla Nintendo Switch, uno strano scossone, un cambiamento tanto radicale da aver trasformato questi strategici pieni di Fantasy Giapponese in esperimenti alla ricerca di una strada da perseguire. Fin dal lancio di Fire Emblem Three Houses è stato possibile percepire questo costante senso di confusione del team, premiato ad ogni nuova iterazione dal pubblico con un buon plauso e delle brillanti vendite. Il titolo che per primo ha portato sulla più recente console casalinga della grande N gli stilemi del brand di Intelligent System non spicca per nulla. Trama blanda e dalla lore di difficile comprensione. Gameplay che può essere rotto con poche semplici aggiunte all'armata e un Comparto Tecnico che sente il peso della collaborazione con Koei Tecmo. Non c'è nulla di Fire Emblem Three Houses che mi sia davvero piaciuto, e questo non poteva che gettare una buia ombra su una delle mie saghe preferite di sempre.

La necessità di una rinascita diviene dunque il tema principale dell'ultima pubblicazione appartenente al franchise. Fire Emblem Engage è un'opera che vuole celebrare i 30 anni dell'IP, mettendo in evidenza i potenti eroi che ne hanno forgiato la fama con l'eccezionale iconografia degli anelli. E sono proprio le due facce dell'emblema ad immortalare un titolo imperfetto ma speranzoso, una ripartenza imprecisa ma con intuizioni intriganti.
Il primo volto che Fire Emblem Engage incarna riguarda proprio il suo roseo passato. L'intera esperienza si fonda sull'intervento di nomi celebri come Marth, Roy,Ike, Celica o Lucina all'interno di un conflitto eterno, quello tra il Drago Divino, il nostro protagonista Alear, e il crudele Drago Maligno. La ricerca dei ricordi perduti da parte della primadonna di questa storia si affianca alla ricerca di quella solidità che ha fatto risaltare videogiochi come Fire Emblem Awakening, Echoes o perfino Fates. Da sempre la saga si è incentrata sulla risoluzione di schemi complessi in cui il famoso triangolo delle armi, una sorta di sasso, carta, forbice ma con le armi, si affianca ai poteri di eroi archetipici, affini al Teatro delle Maschere italiano. Una perfezione ricercata e amplificata in questo Engage, che riesce a trovare la strada del divertimento con aggiunte come la Breccia, l'eliminazione dell'arma del nemico proprio grazie al Triangolo prima citato, e il Legame, ovvero il temporaneo utilizzo dei poteri dell'Emblema associato alla truppa. Due meccaniche che non scardinano i pilastri che hanno reso celebre questo sistema di combattimento, ma che allo stesso tempo lo velocizzano e donano uno splendido dinamismo. Fire Emblem è anche splendide visual e una narrativa che si evolve all'interno di ogni scontro, e l'ultima epopea è senza ombra di dubbio foriera di contenuti del genere, con una grafica di un livello superiore rispetto ad altri strategici. In questo viaggio a ritroso, però, tante cose si sono perse sulla strada. Un esempio? La scrittura di qualità dei dialoghi e della trama, che in questo Fire Emblem Engage è davvero un insulto all'intelligenza del giocatore, con cattivi noiosi come non mai e uno sviluppo davvero confuso nelle battute finali.

L'altra faccia che Fire Emblem Engage cerca di incarnare è uno spirito votato al nuovo e alle tendenze che dilagano nel panorama giapponese. Una scelta presa di recente da tanti famosi franchise, che spaziano dai monster collector ai nuovi JRPG. In particolare si va all'inseguimento di quelle storie che hanno cambiato radicalmente la percezione del Sol Levante, incarnate da grandi leggende quali Nier Automata, Persona o Shin Megami Tensei. Proprio per tale ragione, la colonna sonora punta su slanci techno, non sempre coerenti con la storia musicale del brand, nonché si palesano spunti davvero originali per Fire Emblem come lo scontro generazionale e l'apparizione del vero io. A questo però si affiancano scelte che mirano a nicchie giapponesi difficili da intercettare, e che generano alcuni goffi risultati. Non funzionano per nulla molti protagonisti, che spaziano tra classici salaryman scontenti fino a timidi ragazzi che tendono a sottovalutarsi, con una varietà che non valorizza nessuno e il cui eccessivo numero rende impossibile l'utilizzo di molti di loro. Un passo indietro importante rispetto a precedenti pubblicazioni, dove lo splendido e variopinto cast era da sempre stato un pregio, con un comparto artistico in stile V-Tuber nel complesso di buona qualità.

Fire Emblem Engage è dunque un Emblema della Rinascita dai due volti discordanti, laddove lo splendido retaggio della saga viene valorizzato da nuove meccaniche brillanti e da splendide animazioni, tutte le innovazioni artistico-narrative non convincono e cedono sotto il peso di una scrittura davvero poco ispirata. Niente da aver paura, però, per il futuro della serie, in quanto la virata presa da questo capitolo celebrativo sembra lasciar presagire grandi novità.

Gameplay: 10
Game Design: 7,5
Comparto Tecnico: 10
Narrativa: 6,5
Protagonisti: 7
Antagonisti: 5
Comparto Multiplayer: Assente
Musiche: 7,5
Comparto Artistico: 8
Atmosfera: 7,5
Impatto Emotivo: 8

Voto Finale: 7,7

7.7

Voto assegnato da EmblemadiFuoco
Media utenti: 8.8 · Recensioni della critica: 8.4