Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Bulletstorm

Calci in bocca e piombo a go-go: binomio vincente?

INTRODUZIONE
Devo ammettere che non attendevo questo titolo con particolare trepidazione, anche se i People Can Fly mi avevano ampiamente convinto in passato con i loro bellissimi Painkiller. Per molti sembrava un modo come un altro per ingannare l'attesa fino all'uscita di Gears Of War 3, complice anche il pass contenuto all'interno di Bulletstorm, per provare in anteprima l'attesissimo ultimo capitolo della saga firmata Blezinski e soci.
E invece...



PRESENTAZIONE
Sin dalle prime battute si può apprezzare, ancora una volta, il lavoro dell'Unreal Engine, un motore che nel single player ha mostrato di non temere rivali mentre il multi ha sempre rappresentato il suo punto debole.
L'impatto è dei migliori, i comandi sono semplici e intuitivi, il feeling con i personaggi è immediato. Anche il doppiaggio di buon livello (anche se zoppicante in alcuni frangenti) consente di immedesimarsi facilmente nel personaggio principale e sviluppare l'empatia (che muterà con il passare del tempo) col proprio partner.
Prima nota dolente: la mancanza di una campaga coop.
E dire che la presenza quasi costante di almeno due personaggi contemporanemente su schermo, offriva un assist per insaccare a porta vuota. Palla sbucciata e rimessa dal fondo. Peccato.
GRAFICA
L'Unreal Engine inizia ad accusare l'età, ma resta sempre versatile e in grado di offrire, se usato da abili programmatori, ancora molto. L'aspetto grafico è decisamente sopra la media, ricco di dettagli, con scelte di design azzeccate, così come l'uso delle texture è sempre appropriato. Mappe lineari, ma molto ben fatte. Curatissimo, come di consueto, l'aspetto grafico delle armi: i People Can Fly han già dimostrato di saperci fare e qui si consacrano in un tripudio di effetti speciali, detonazioni splatter, slow motion, giochi di luce.
I boss di una certa statura poi, sono sempre impressionanti. A tratti è veramente una goduria per gli occhi.



SONORO
Effetti sonori curatissimi sotto ogni aspetto e un doppiaggio di buon livello, rendono l'esperienza di gioco veramente coinvolgente. Spesso e volentieri è necessario aprire bene le orecchie per trovare collectible un po' nascosti o prevenire l'attacco di un nemico per averlo sentito parlare poco prima. Main theme evocativo.



GIOCABILITÀ
Bulletstorm è uno shooter in prima persona abbastanza vario e che offre diverse chiavi di lettura grazie alla possibilità di poter usare il calcio come un'importantissima arma da corpo a corpo, oppure il cappio per lanciare, sbalzare, schiantare, spezzare un nemico. Si creano così una moltitudine di combinazioni tra le varie azioni a dispozione e mettere insieme combo più o meno articolate è necessario per conquistare punti adibiti all'acquisto di potenziamenti di ogni genere e, soprattutto, tonnellate di munizioni. Interazione con l'ambiente cirostante non eccessiva ma intelligente.



LONGEVITÀ
La campagna in solitario è lunga il giusto, finisce esattamente quando doveva finire. Fortunatamente però esistono altre due modalità: Echo e Anarchia.
La prima è una specie di gara a punti in mappe già viste nel gioco: scopo di queste mappe è ottenere la valutazione massima, conseguibile effettuando tiri abilità, combo e compagnia bella. Eccellere in tutte le 14 mappe Echo non è facilissimo ma nemmeno un'impresa improba. Ben altro discorso merita la modalità Anarchia: premesso che è possibile anche affrontare queste mappe da soli, è previsto che possano essere giocate fino a 4 giocatori contemporaneamente via system link o Xbox LIVE. La cooperazione è la chiave del successo per raggiungere il punteggio necessario a superare le varie ondate (simili a quelle di GoW 2, per un massimo di 20). Completando ondate e collezionando punti esperienza dall'esecuzione di tiri di squadra o personali, si possono comprare armi, munizioni e potenziare fisico e cappio. Arrivare al livello 65 non è una passeggiata.



DLC
Sono stati pubblicati due DLC che aggiungono nuove mappe a Echo e Anarchia. Niente di che, solo 250 G per la nostra gamercard che forse non valgono il prezzo di 800 punti ciascuno. Fortunatamente, il pass online è necessario solo per avere accesso a caratteristiche extra e non è obbligatorio per giocare via Internet, quindi chi compra l'usato non è costretto ad acquistare altri contenuti aggiuntivi per godersi appieno l'esperienza.



OBIETTIVI
Impegnativi, ma non assurdi. Gli unici che possono dare veramente del filo da torcere sono gli obiettivi che riguardano principalmente la modalità Anarchia. Il cammino verso il livello 65 non è una passeggiata, così come trovare compagni "svegli" che vi permettano di raggiungere le 200 sfide di squadra. Per il resto, solo tre riservati ai collectible (tra l'altro non particolarmente difficoltosi). Livello di difficoltà accumulabili. Una buona varietà, giudizio positivo.



GLOBALE
E invece Bulletstorm si merita qualcosa di più dell'accoglienza tiepidina che gli è stata riservata dal pubblico (non tanto dalla stampa che ne ha carpito le potenzialità e l'ha trattato globalmente bene). La campagna è godibile (ma che errore non integrare una modalità coop), non è un titolo da impazzire dalla difficoltà, si lascia giocare con gusto in tutte le modalità. Tamarro al punto giusto. Damn good!

pubblicato alle 20:38 del 20/10/2011

Condiviso da piroteca.Piace a 18 persone

 

Pollici in su per la recensione magistrale. :D
Unica pecca del gioco, secondo il mio modesto parere, è proprio la longevità. Il livello di difficoltà è piuttosto bilanciato e in alcuni casi risulta anche abbastanza ostico (punto a favore, IMHO) ma la campagna non dura poi questo granché, mentre le modalità multigiocatore, che ammetto di aver provato giusto per un paio d'ore o giù di lì, non mi hanno convinto molto.
PS. Ovviamente concordo in pieno sul fatto che la mancanza del multiplayer cooperativo si fa sentire, anzi, credo sia una pecca inaccettabile.

 

Grazie per i commenti, magari la prossima la faccio di un gioco un po' più recente... anche se insomma, dai, non è uscito da 3 anni Bulletstorm... asd

 

@Raiden: assolutamente no, non ho più il tempo. Oltre al fatto che nessuno mi ha offerto di scrivere negli ultimi 4 anni (a dire il vero ho scritto pochissimo per Giochi per il Mio Computer). Su TGM ho smesso di scrivere per incompatibilità caratteriali: ne avevo le tasche piene di certa gente e, probabilmente, viceversa. asd Poi nessuno mi ha più contattato asd Ma in tutta onestà mi mancano i tempi della golden age, oggi come oggi quest'industry è una merda e non mi manca per niente il rapporto rivista/pr/lettori: Internet ha dato voce a tutti, ma proprio tutti, purtroppo. Oramai non c'è più distinzione tra un prodotto di qualità e una cacata scritta da un blogger tredicenne. Vincerà sicuramente la seconda perché è "gratis". E allora, tanto vale... asd

 

Per dire, se avessi la certezza che una rivista con firme importanti potesse vendere qualche copia, probabilmente mi sarei attivato o quantomeno avrei provato qualche soluzione "alternativa" per assemblare un magazine di videogiochi e dintorni: ammetto che il mio sogno nel cassetto è una rivista multiformato delle dimensioni dei manga economici. Il problema è che, soprattutto in Italia, la gente dice che non ha soldi ma quando ci sono da tirar fuori 70 euro per un gioco di merda al day one ci sono, per sballarsi di alcol ci sono, per fumarseli in sigarette ci sono. Per comprare 4 euro di rivista "non ho soldi". Il mercato delle zoccole fiorisce, quello della droga fiorisce, quello della pirateria fiorisce, tutto il resto muore.

 

Discorso condivisibile quello del Mao. Pochi i prodotti di qualità - soprattutto a livello cartaceo - e tante le esperienze negative (ne avrei da raccontartene, caro mio, vissute in prima persona presso certe redazioni... Anch'io, come te - ma un po' di meno asd - sono della "vecchia guardia").
Vabbè dai, complimenti per la recensione e saluti! Mi ha fatto piacere leggerti!

 

Amaro è diventato con gli anni il MAO ma come darti torto. 7-8 anni fa ricordo che appena salito sul treno, uscivo il mio TGM e ne centellinavo la lettura. Leggevo e rileggevo le recensioni, e discutevamo durante il tragitto con amici e sconosciuti anche su uno screenshot. Era un mondo più lento, dove il casual gamer non esisteva, dove quello che ti diceva "E' il tgm nuovo? che si dice?" era uno come te, uno di quelli che chiamano hardcore ma all'epoca non c'erano definizioni, era solo un passionato di un mondo fantastico interattivo che lui con pochi altri riteneva arte. Oggi purtroppo le riviste stanno diventando anacronistiche, se non lo sono già. Il fruitore ha dei tempi che non esse non possono rispettare (mi ricordo già anni e anni fa le polemiche quando per andare in stampa si recensiva un gioco dopo averne provato la metà quando andava bene). Esce Batman? Almeno una settimana prima del day one la gente vuole le recensioni, c'è poco da fare. E' anche vero che testata online non vuol dire necessariamente contenuti di me*da, io stesso mi ritrovo ogni mese a leggere centinaia di recensioni solo per il gusto di farlo, come quando leggevo TGM anche quando il mio pc poteva far...

 

girare 2.3 giochi su 10 decentemente. Perché per quelli che amano questo mondo una recensione non è solo informazione ma cultura. Che dire, che se ti va ti leggeremo molto volentieri, specialmente noi che ti "abbiamo conosciuto". Perché posso credere a tante cose che hai scritto ma non voglio credere che non ti manca il rapporto coi lettori. Perché a me manca quello coi tanti redattori che mi hanno insegnato cosa è un videogioco.

 

PS. ci vorrebbe una text area più grandicella, non avere una visione d'insieme ti fa lasciare dietro orrori grammaticali asd

 

Inconsapevolmente avete comunque letto qualcosa di mio in questi anni :D Ho tradotto dal 1994 al 2007, con diverse pause nel mezzo. asd
Da poco più di quattro anni mi occupo della localizzazione dei titoli 2K e Rockstar, diciamo da BioShock in poi: non traduco più, faccio product managing (organizzo il lavoro, le scadenze, parlo coi clienti, coordino i team) però la responsabilità è mia (o meglio, della società per cui lavoro che è Synthesis asd). Per qualsiasi lamentela da BioShock e GTA IV in poi, prendetevela con me (solo per quanto riguarda doppiaggio e traduzione, se il gioco è brutto a livello di gameplay non ho colpe - anche se, a ben vedere, si potrebbero contare sulla punta di un dito asd).

 

Si beh poi il discorso delle riviste cartacee, alcune delle quali oggi sono basate TOTALMENTE su collaborazioni gratuite di stagisti (posso confermarlo personalmente) è ovvio che non permette di parlare di prodotti di qualità, per forza di cose.
Un tempo i professionisti del settore erano impegnati a lavorare su riviste che erano quelle o niente. Niente Internet e via. E ci si profondeva tanto impegno in quelle fottute riviste. E ogni mese erano straordinarie!
Oggi c'è Internet, ben venga il progresso e ben venga anche il blog del tredicenne che anziché scassare la minchia a parlare di stronzate su Twilight posta la sua bella recensione sgrammaticata, però, di contro, a tutto ciò non è corrisposto un contraltare robusto fatto di impegno e professionalità in molte - ma non tutte - riviste cartacee, lasciate oggi allo sbando, preda di ragazzini allo sbaraglio e stagisti dabbene, proprio come i blog sopraccitati, solo su carta, anziché di seri professionisti che offrano un prodotto qualitativamente superiore alla "stampa" online.

 

Il MAO omette che molte delle bestemmie su Duke Nukem Forever sono delle trascrizione della PRI delli imprecazioni del MAO durante i clubbini dei bei tempi andati.

 

Ora MAO pretendiamo la rece di un gioco splendido come NBA 2K12 che presenta come unico neo la localizzazione in italiano gh