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Da quando RE4 uscì su cubo sei anni or sono la saga di Resident Evil non è stata più la stessa, nel bene e nel male. E proprio il quarto capitolo, caratterizzato dall'ardito lampo di genio di Mikami rappresenta il bene del cambio di rotta intrapreso dalla saga horror di casa Capcom, riuscendo a metter di comune accordo critica e utenza, impresa non riuscita in egual misura dal suo seguito, quel Resident Evil 5 che troppi aficionados hanno ancora sullo stomaco.



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È normale quindi che Capcom sfrutti il fattore nostalgia e vada a soddisfare i pochi (pochissimi) che, prima su cubo, poi su PS2 e quindi su PC e poi Wii abbiano mancato un appuntamento a cui gli estimatori dei videogames non dovrebbero mai mancare. RE4 si presenta quindi sotto una nuova veste al prezzo di tre Big Mac menu e spiccioli con veste grafica rinnovata quel tanto che basta per apporvi la dicitura HD e quel troppo poco che basta affinché più d'uno, non a torto, possa storcere il naso. Capcom si attiene al mero remake, tanto che si potrebbe adattare un vecchio articolo di RE4, cambiare il capoverso riguardante reparto grafico e sfornare una recensione nel giro di pochi istanti. Ma così facendo non si terrebbe conto del trascorso del tempo, che a sei anni di distanza assume valevole importanza per molteplici ragioni, su cui ne svetta imperiosa una: sei anni in ambito videoludico sono un'eternità.



Allora il dubbio è se si debba parlare di pigrizia o fedeltà all'originale quando ci viene riproposto l'oramai vetusto sistema di controllo ripreso pari pari dall'originale, un'anticaglia a cui si farebbe volentieri a meno e che richiede al giocatore odierno qualche minuto extra per adattarsi e qualche altro per imbestialirsi. Inspiegabile poi l'assenza di qualsivoglia novità, giusto l'inserimento della modalità Mercenari e Separate Ways con protagonista la discreta Ada. Fin qua si è capito, Capcom offre una versione nuda e cruda di Resident Evil 4 che non cambia di una virgola rispetto all'originale (per pigrizia più che per fedeltà alla causa), il che potrebbe anche starci, ma l'operazione commerciale diventa indecorosa quando il giocatore si rende conto che la dicitura HD posta a seguire il titolo comporta che visivamente parlando ci si ritrovi di fronte a un vero e proprio scempio.



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Tecnicamente infatti la grossolanità delle texture è superata solamente dalle scalettature a gogo, poiché l'insana decisione del barbaro upscaling in alta risoluzione rende il tutto visivamente “brutto”, se ci permettete il termine tecnico. Uno scempio irriguardoso nei confronti del piccolo miracolo grafico compiuto anni or sono.



Quella di Resident Evil 4 HD non può essere però una totale bocciatura, anzi. Si può mettere in dubbio l'operato dei programmatori ma non la qualità del gioco in sé, che lodato a suo tempo è ancora oggi, ad anni di distanza, capace di incollare il giocatore allo schermo. E quindi se le attrattive per chi ha già portato a termine la quindicina di ore di gioco complessive sono pressoché pari a zero, il discorso cambia per i già citati che abbiano mancato l'appuntamento: RE4 eccelle sotto molteplici aspetti, ma soprattutto in un gameplay che miscela sapientemente sparatorie, enigmi, esplorazione, qte, boss contro nemici e tanto, tanto altro. Ma è una storia che oramai tutti già conosciamo, e che se non avete avuto modo di provare in prima persona troverete illustrata per filo e per segno nelle miriadi di recensioni sparse per la rete che ne decantano le gesta.

12 gennaio 2012 alle 02:50

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