Tosci_

Immaginate di aver a cuore un personaggio, immaginate che tale personaggio ormai da anni è caduto nel dimenticatoio (salvo alcune riprese poco considerate dal pubblico) e infine immaginate che per tutta la generazione avete invidiato i possessori della Playstation 3 per le scorribande che Naughty Dog e Nathan Drake hanno offerto.
Bene questo ero io fino all'e3 del 2011 quando venne annunciato un reboot per una nuova serie con protagonista la tanto compianta Lara Croft ma non solo...perché si sarebbe trattato di un reboot totale, anche della figura di Lara stessa ormai troppo "vecchia" ed ancorata a canoni estetici passati (e che personalmente non apprezzavo chissà che).
Ed è questo quello che è Tomb Raider 2013: un gioco d'avventura puro, in cui il senso di sopravvivenza è dato più dal tipo di situazioni che Lara è costretta ad affrontare dalla storia che non per la ricerca di cibo e fonti di sostentamento vario; una sopravvivenza quindi più psicologica che non fisica, in poche parole crescita.
Dal punto di vista del gameplay il gioco si presenta vario: il plaftorming delle tombe è divertente, i rompicapo sono tanti e con difficoltà piuttosto ben pensata, la trama scorre lineare ma piacevolmente, il gusto grafico ed estetico è in linea con le tematiche trattate, l'ambientazione e l'esplorazione libera permettono di creare il gioco intorno a sè stessi ed, infine, le fasi di shooting per quanto leggermente ingessate non hanno niente da invidare a moltissimi dei tps più blasonati.
Aggiunta gradita l'adattamento ai canoni moderni con scripts e quick time event che collaborano a rendere più spettacolare un comparto tecnico non proprio alle stelle.

In sintesi: un nuovo punto di inizio per la Nostra archeolga preferita; una svecchiata totale alla figura di Lara, l'aggiornamento al gameplay e tanti piccoli accorgimenti hanno garantito ai Crystal Dinamics il diritto di poter dire "abbiamo dato a Lara il gioco che si merita in questo momento".