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Lo sfaccettato universo di No Man's Sky - anteprima

Los Angeles - Parlare di No Man's Sky non è facile, la carne al fuoco è tantissima e anche Sean Murray di Hello Games si perde qualche pezzo durante la presentazione, o almeno così sembrerebbe. Non riusciamo a capire se c'è o ci fa, come si direbbe da noi, visto che da un lato pare il tipico indie finito quasi per caso a parlare del suo gioco da una delle salette più ambite dell'E3, ma dall'altro il suo personaggio funziona talmente bene che quasi si sospetta ci marci.



In ogni caso il tempo per le congetture non c'è, basta poco e siamo a piedi su un pianeta coloratissimo e generato proceduralmente mentre Murray ci spiega cosa vogliono dire tutte quelle scritte a schermo. L'interfaccia è pulita e veicola le informazioni in scioltezza: si capisce subito dov'è il nome del pianeta su cui siamo, qual è la barra della vita, cosa possiamo fare con gli strumenti che abbiamo, e così l'unica incognita sono in realtà 5 icone in alto a destra.



I dubbi sono fugati rapidamente, è un wanted level che funziona praticamente come quello di GTA. Ancora non ha un nome e lo sviluppatore britannico ci invita a trovarne uno orecchiabile per evitargli di dover ogni volta fare riferimento al titolo di Rockstar.

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17 giugno 2015 alle 21:15