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Destiny: Il Re dei Corrotti, il voto - recensione

Nonostante una partenza difficile, un po' per l'accoglienza tiepida da parte della stampa specializzata e di alcune frange di giocatori, un po' per una formula di gioco originale e quindi più complessa da metabolizzare, Destiny, durante il suo primo anno di vita, ha saputo conquistare legioni di videogiocatori che quotidianamente si sono riversati sui suoi server per completare le missioni giornaliere o le tante attività settimanali.



Il magnetico stile di gioco, unito a una direzione artistica magistrale e a un gameplay cooperativo solido e avvincente, sono riusciti a sormontare gli evidenti limiti che la produzione di Activision e Bungie ha sempre mostrato e che le prime due espansioni, L'Oscurità dal Profondo e Il Casato dei Lupi, non sono riusciti a superare. Destiny, infatti, è arrivato col fiato un po' corto al suo secondo anno di vita, dato che i Guardiani più affezionati hanno giù consumato qualsiasi attività di gioco proposta, arrivando all'appuntamento con Il Re dei Corrotti senza più obiettivi da portare a termine e allontanandosi progressivamente dai server.



Riusciranno la patch 2.0 e l'arrivo di questa nuova espansione a riportare i Guardiani sulla Torre, in modo che questi diano la caccia a Oryx, il malvagio padre di Crota? È ancora presto per dirlo sul lungo periodo, quello che abbiamo constatato nella giornata di ieri è il ritorno in massa dei giocatori storici, incuriositi dalle tante novità proposte da questa espansione.

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16 settembre 2015 alle 17:00