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Black Desert – Anteprima

Se siete amanti del genere, questo titolo non vi sarà sicuramente nuovo, la sua grafica incredibile e il fantastico editor dei personaggi hanno fatto scalpore già da tempo in rete, anche se il gioco non era mai stato portato in Europa. Dal 16 fino al 22 di Dicembre è stato anche il nostro turno, Black Desert è arrivato per la prima volta, in una beta privata, in occidente. Il titolo coreano ci avrà convinti? Scopritelo nella nostra anteprima.



Nemmeno su Spore si poteva tanto
Possiamo dire, senza timore di offendere nessuno, che una delle caratteristiche a cui Black Desert deve il suo successo è l'editor dei personaggi. L'intera community di amanti degli MMORPG, all'annuncio del titolo, è rimasta basita dalle possibilità messe a disposizione per creare il proprio alter-ego. Non ci sentiamo di soffermarci troppo su questo elemento del gioco, non perché non sia importante, ma perché è esattamente come tutti ce lo aspettavamo: Perfetto. Livelli così alti di libertà nella creazione del personaggio non si erano mai visti, potrete creare la vostra donna/uomo dei sogni, o il vostro incubo peggiore, le possibilità sono pressoché infinite.



Se l'editor dei personaggi, unito alla sua strabiliante grafica (di cui parleremo più avanti), ha attirato l'attenzione del pubblico, non è stato di certo questo a mantenere alto l'hype. Il titolo presenta molte caratteristiche interessanti, seppur in fin dei conti per niente innovative.
Primo su tutte il Combat System. Black Desert offre un'esperienza puramente action durante i combattimenti, sarà presente infatti un sistema di combo simile a quello visto in titoli come Skyforge o ArcheAge, ma che restituisce un feedback sui colpi mai visto prima in un titolo del genere. Durante lo sviluppo del vostro personaggio sbloccherete varie abilità, che potrete usare singolarmente o concatenandole con altre, per ottenere colpi diversi e adattabili a ogni evenienza. Il titolo mette a disposizione addirittura un calcio, utile per concatenare più di una combo.



Altra componente ad aver fatto appassionare i giocatori di tutto il mondo, ma che a noi non ha convinto del tutto, è la natura sandbox del titolo. Black Desert nasce come, appunto, un sandbox ma ha tutti quegli elementi che un amante del genere non vorrebbe mai vedere. Giocando al titolo abbiamo avuto la perenne sensazione, come era per ArcheAge, di star giocando a un theme park. NPC invadenti e missioni guidate all'inverosimile, allontanano tantissimo questo titolo dal sanbox puro che vorrebbe far credere di essere.



Gli mancano solo gli occhi a mandorla
Come abbiamo già specificato, Black Desert, è un titolo coreano e si sente. Il gioco presenta infatti molte caratteristiche in comune con i suoi compaesani. Prima su tutte l'interfaccia, molto piccola e a volte complicata da comprendere, ma fortunatamente, almeno in questo caso, per niente invasiva. Altro elemento tipico negli MMORPG coreani è il movimento automatico verso le quest, basterà infatti premere un tasto per vedere il nostro personaggio correre verso l'obbiettivo della missione. Oltretutto molti altri elementi, meno importanti, fanno capire la sua provenienza, ma non andranno ad incidere nel gameplay, quindi lasciamo perdere questo argomento.



Un altro elemento che ha attratto l'attenzione dei giocatori di tutto il mondo è la grafica del titolo. Anche qui l'impatto è lo stesso che tutti ci aspettavamo, grafica mozzafiato da far invidia a un singleplayer. Seppur questa beta presentasse molti problemi di ottimizzazione, siamo riusciti a testare il gioco con dettagli massimi, mantenendo comunque un frame rate decente, e dobbiamo dire che non è solo la resa generale a essere quasi perfetta, ma anche nel dettaglio il gioco mostra i muscoli.



Perfetto anche il sonoro del titolo, parliamo però solo degli effetti ambientali e delle musiche, poichè il doppiaggio non era presente in questo test.



Bello ma pesante come un macigno
Abbiamo parlato fino a ora di come Black Desert presenti una cura nel suo lato tecnico che gli MMORPG attualmente sul mercato si sognano, ma questo potrebbe essere anche il suo più grande problema. World of Warcraft è la prova che per creare un MMORPG di successo non serve una grafica incredibile, non perché non sia necessaria, ma perché giochi del genere devono puntare ad un pubblico molto ampio e non tutti possono permettersi una macchina in grado di reggere tanta qualità grafica. Se poi nel pentolone aggiungiamo un'ottimizzazione per nulla sufficiente la situazione si aggrava. Non è però tutto perduto, Black Desert ci ha messo di fronte infatti a una vastissima scelta nelle opzioni grafiche, con cui è possibile fare veramente di tutto, trasformando la grafica del gioco in ogni suo aspetto. Dopo aver visto una personalizzazione delle impostazioni grafiche così ampia, siamo rimasti però delusi nel vedere che, vista l'ottimizzazione insufficiente, il titolo non riceve grandi miglioramenti in termini di fluidità, anche riducendo la grafica a un colabrodo, ma siamo sicuri che questo inconveniente passerà col tempo.



Inserirsi nel panorama degli MMORPG non è cosa da poco, molti potrebbero bollarla addirittura come impresa impossibile e noi non siamo del tutto contrari a quest'ultima affermazione. Per quanto Black Desert sia un titolo promettente, secondo noi, difficilmente riuscirà a entrare nell'olimpo degli MMORPG, per quanto il gioco presenti veramente pochi difetti effettivi, non porta quasi nulla di nuovo sul tavolo e questo potrebbe essere la sua rovina.





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3 gennaio 2016 alle 19:00

Condiviso da XenoBahamut.Piace a 3 persone