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Quantum Break - analisi tecnica

Dopo anni di sviluppo, Quantum Break è finalmente pronto. L'amore del team svedese per lo slow-motion, a quanto pare, non morirà mai, e trova una buona casa in questo titolo d'azione basato sulla modifica del tempo. Pochi minuti dopo aver lanciato il gioco diventa evidente che Quantum Break è uno dei titoli più impressionanti su Xbox One. In una mossa che trasuda fiducia, l'accesso alla stampa è stato dato già da settimane (una rarità di questi tempi), e questo ci ha dato molto tempo per apprezzare il gioco. Non sorprende che siano sorte molte controversie attorno alla risoluzione del gioco, ma speriamo che all'esaurirsi di quest'argomento le ambizioni tecniche del titolo possano ottenere più attenzione.



Per cominciare, Quantum Break è costruito sul motore Northlight di Remedy, un renderer differito DX12 progettato per fornire un'esperienza senza interruzioni all'interno di scenari vasti e dettagliati con illuminazione ed effetti avanzati. Le tecnologia deriva dal lavoro svolto su Alan Wake, e in effetti la versione attuale di Northlight condivide alcuni elementi con il precedente gioco di Remedy.



Anche se l'ambientazione non è più open world, la tecnologia viene utilizzata per minimizzare i caricamenti. L'ampio uso di fasci di luce volumetrica ritorna insieme ai benefici che ci si attendono da un renderer differito, come un gran numero di luci dinamiche. Con il passaggio a una piattaforma di nuova generazione, Remedy ha scelto di utilizzare un'illuminazione globale in tempo reale, materiali basati sulla fisica e una vasta serie di effetti speciali unici, insieme a uno degli accompagnamenti sonori più immersivi che ci sia capitato di ascoltare.

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3 aprile 2016 alle 10:40