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Logitech G502 Proteus Spectrum - recensione

Poco più di un anno fa, Logitech mise sul mercato un prodotto che è diventato in breve tempo uno dei più apprezzati nel panorama delle periferiche di puntamento; un mouse di cui sono state tessute le lodi dai semplici appassionati ai videogiocatori più accaniti. Il G502 Proteus Core si presentava con una linea ergonomica decisamente accentuata, soprattutto per quanto riguardava l'alloggiamento per il pollice, rivestito in gomma completato dal cosiddetto "tasto sniper", un pulsante in grado di passare con un semplice mantenimento di pressione ad una risoluzione notevolmente più bassa, caratteristica utile, ad esempio, per rendere la mira più stabile e precisa con le armi da cecchino negli sparatutto.



La sua riedizione, il G502 Proteus Spectrum, presenta le medesime caratteristiche fisiche, comprese le stesse identiche misure: 132 millimetri di lunghezza, 75 millimetri di larghezza e 40 millimetri di altezza dalla scrivania nel suo punto più alto. La plastica porosa e gli inserti in gomma nei punti critici restituiscono un ottimo feeling nella mano dell'utente, così come la scanalatura presente sul tasto sinistro del mouse, sempre ben percepibile sotto il dito. La qualità costruttiva si conferma più che buona e l'impressione è sempre quella di tenere in mano un prodotto ben realizzato per scelta dei materiali e assemblaggio.



I tasti aggiuntivi, oltre al già citato "sniperbutton", sono quattro; due posizionati sul lato sinistro in corrispondenza dell'alloggiamento per il pollice e altri due lungo il tasto sinistro. Questi ultimi in particolare hanno destato qualche perplessità, dal momento che, soprattutto in mani sottodimensionate o poco abituate alla forma particolare del puntatore, potrebbero essere premuti accidentalmente o non premuti affatto, magari in un momento cruciale della partita. Basta poco tuttavia per abituarsi al loro utilizzo bindandoli a configurazioni particolari.

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3 aprile 2016 alle 17:10

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