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Soddisfatti o rimborsati: No Man's Sky e la nuova moda del giocatore medio?

Quando Hello Games annunciò No Man's Sky, l'utenza non era certamente pronta: centinaia di galassie esplorabili, decine e decine di pianeti da scoprire, una moltitudine di creature da catalogare. Un'idea, o sarebbe meglio parlare di “sogno”, che gli sviluppatori avevano forse ben chiaro sin dal primo momento. E non ho usato la parola “sogno” a caso: Murray, ex sviluppatore di Criterion Games per la serie Burnout, era preoccupato che lo studio sarebbe finito a riciclare idee per la produzione di sequel per il mercato di massa. Quando però giunse l'opportunità di creare un titolo completamente nuovo, basato sul sogno di ogni ragazzino, ossia quello di essere un astronauta per esplorare lo spazio, Murray ha urlato al cielo “si… può… fare!”. Dopotutto, Asimov, Clarke e Heinlein non sono ispiratori di poco conto.



Anni di lavorazione, di video, di presentazioni alle maggiori fiere internazionali. Hype e aspettative a mille. Ecco però che arriva il primo rinvio: lecito, dopotutto parliamo di un gioco realmente enorme, non certo un'avventura indie che si programma in una manciata di giorni. Poi, il lancio uifficiale, preceduto quasi parallelamente dalle recensioni delle maggiori testate di settore. Il giudizio? Quasi tutti sono concordi nel definire No Man's Sky un gioco che non riesce a soddisfare le eclatanti aspettative, in virtù le ottime premesse. Ciononostante, frotte di utenti osservano, acquistano e giocano, condividendo senza ritegno screen sui social network e sui forum, vantandosi di aver scoperto l'ennesima specie rara sopra le superfici planetarie create proceduralmente dal gioco. Per ore e ore. Oggi, però, succede un evento che ha ben pochi precedenti nell'industry: l'utenza chiede il rimborso in massa.



Avete voluto la bicicletta (spaziale) e adesso pedalate!
Avete capito bene: una diminuzione di utenza PC attiva (che a quanto pare avrebbe raggiunto il 90% del totale) avrebbe innescato un surreale effetto a catena sulla piattaforma Valve, con una mole enorme di giocatori pronta a chiedere il rimborso totale per il gioco. Che a quanto pare starebbero ottenendo senza battere ciglio, anche dopo aver ampiamente superato il numero di ore di gioco utile ad rendere nulla la procedura (se non mi credete, date pure un'occhiata al forum di NeoGaf). Parliamo infatti di ben otto ore di gioco, un numero che spesso e volentieri basta ed avanza a portare a termine un titolo (ma non certo l'epopea fantascientifica di Murray, che verte proprio sull'esplorazione fine a se stessa). A tal proposito, io dico: stiamo scherzando? Nel 2016, è impossibile non farsi un'idea del gioco che si sta acquistando. Il web è un contenitore infinito di informazioni, video, leak, anteprime e, last but not least, recensioni dettagliate e precisissime. Accaparrarsi un titolo, sapendo perfettamente cosa si sta andando ad acquistare, è (dovrebbe) essere la norma. Dopotutto, sono oltre 30 anni che vengono venduti videogiochi, qualcosa vorrà pur dire no? A quanto pare, invece, la risposta è negativa: proprio mentre scrivo queste righe Steam, Sony e Amazon stanno ai ferri corti con l'utenza, che in massa rivuole indietro i propri danari. Io, più che un rimborso, farei partire una denuncia per furto con scasso, con l'aggravante dell'omicidio al buon senso. Siete delusi? Non è quello che vi aspettavate? Per quanto mi riguarda, avete voluto la bicicletta (spaziale) e adesso pedalate! Troppo facile trincerarsi dietro alle lamentele spicciole o a una scusa per riavere indietro un rimborso completo, relativamente a un gioco del quale si sapeva pressoché tutto diverse settimane prima della release. Il timore è che l'effetto domino tocchi presto anche l'utenza PlayStation e che ciò possa riguardare in un futuro medio breve anche altri prodotti. Chiudo con un tweet dell'ex Strategist Content Director di Sony, Shahid Kamal Ahmad, l'uomo responsabile dell'esclusiva temporale di No Man's Sky su PS4. Penso che non ci sia altro da aggiungere.



L'articolo Soddisfatti o rimborsati: No Man's Sky e la nuova moda del giocatore medio? è estratto da GamesVillage.it.

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30 agosto 2016 alle 11:00

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